Parziale tonfo della nostra Nazionale nell’ ultima amichevole pre-mondiale. Nella serata di ieri, l’ Italia di Prandelli è riuscita a portare a casa un risicato 1-1 contro la centododicesima Nazionale del globo, quel Lussemburgo noto per essere una delle cosiddette squadre “materasso” (gli undici di Holtz si presentavano al “Curi” reduci da una clamorosa disfatta contro il Belgio), contro le quali team blasonati come il nostro avrebbero dovuto semplicemente esercitare qualche virtuosismo in più per portare a casa un risultato schiacciante. Come spesso accade, tuttavia, gli “azzurri” hanno stentato a far valere la propria superiorità, nonostante il CT, a Perugia, avesse sfoggiato in campo tutti i suoi migliori talenti: da Balotelli a Cassano, da Marchisio a Verratti, quest’ ultimo unico vero “jolly” della partita.
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SEMBRAVA FATTA, MA… “Curi” gremito, tifoseria in visibilio, applausi e striscioni: questa è stata l’ accoglienza trionfale riservata all’ Italia di Prandelli a Perugia. Il commissario tecnico ci ha tenuto fino in fondo a fare bella figura, soprattutto dopo le pesanti polemiche seguite alle mancate convocazioni di “Pepito” Rossi e Mattia Destro (per saperne di più, leggi QUI), che hanno lasciato l’ amaro in bocca a tutte le parti interessate. Prima dell’ amichevole contro il Lussemburgo, a tal proposito Prandelli si era così espresso: “Con Rossi mi sono incontrato a Coverciano prima di dare la lista dei 30. Volevo parlare con lui e avvisarlo che aveva fatto pochi minuti, che non lo avrei inserito tra i pre-convocati. Lui mi chiese di chiamarlo comunque, che mi avrebbe sorpreso. In quel momento gli ho detto che non era nei 23, gliel’ ho ripetuto due volte. Io ho una grande responsabilità nei confronti della squadra. Sarebbe stato facile sceglierlo, saremmo stati tutti contenti, ma il rischio era troppo grande”.
Per quanto riguarda l’ intricato caso legato a Destro, invece, il CT dell’ Italia si era così espresso: “Gli avevo chiesto se eventualmente era a disposizione per venire in Brasile a fare la riserva. Lui mi ha detto: “Ci penso”. Il giorno dopo, al colloquio definitivo, dove ho voluto con me Gabrele Pin, abbiamo comunicato a Mattia che due punte centrali le avevamo già e che come punta esterna avevo scelto Insigne, ribadendo che per me lui è un giocatore importante e sarà importante. Ma le scelte sono scelte e vanno accettate. Destro mi ha risposto che non aveva nulla da dirmi. A quel punto, gli ho detto che fino al 13 giugno era disponibile per la Nazionale”. Accantonate le polemiche “spicciole” legate alla scelta dei 23 convocati per Brasile 2014, Prandelli ha cercato di preparare al meglio la partita contro il Lussemburgo.
Il primo tempo del match sembrava lasciare presagire una gara a senso unico per l’ Italia, con un Balotelli in piena forma, che ha persino “flirtato” con i tifosi entusiasti della sua prestazione agonistica, mentre dalla destra del campo al 9′ offriva una palla-gol al compagno di Nazionale Marchisio. Cross al centro, palla dalla traiettoria pulita e lo juventino ha così violato la porta di Moris con un sonoro colpo di testa. L’ Italia passava rapidamente in vantaggio, cercando di dominare l’ intera gara. Balotelli pareva essere ispirato: ha centrato una traversa, creato giocate degne del “Mundialito”, dialogato bene con i compagni di squadra. Oltre a lui, anche il “gioiellino” del PSG Verratti si è messo in bella mostra, con una prestazione al di sopra della sufficienza piena. Gli infuocati animi del “Curi”, però, sembrano destinati a spegnersi in fretta.
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PRANDELLI: “L’ ITALIA NON HA FALLITO”. Nel corso del secondo tempo, ha fatto il suo ingresso in campo Antonio Cassano. Buono il feeling tra il barese e Balotelli, ma il talento ex Inter non è riuscito a tenere a freno la sua proverbiale testa calda, finendo per discutere con l’ arbitro Skomina, sotto il vigile sguardo di un adirato Prandelli. I cambi successivi del CT (Cerci per Balotelli, Insigne per Candreva, Ranocchia per Bonucci) non hanno convinto particolarmente gli addetti ai lavori. Una sostituzione, in particolare, ha cambiato l’ esito della partita per l’ Italia. L’ innesto di Aquilani al posto di Pirlo (al 27′ del secondo tempo) è l’ evento-chiave che ha condotto il Lussemburgo al trionfale pareggio.
Ricade sul giocatore della Fiorentina la parziale responsabilità dell’ episodio che, al 40′ del secondo tempo, ha portato il difensore Chanot a beffare, sempre con un colpo di testa, il “portierone” Buffon. Finisce 1-1 al “Curi”. Un risultato che suona come una sconfitta per l’ Italia, nonostante le rassicuranti parole del CT Prandelli nel post-partita: ”Questo test non è stato assolutamente un fallimento – ha dichiarato Prandelli ai microfoni di RaiSport – Questa è una prova che dovevamo fare, perchè abbiamo poche partite e sappiamo di non essere brillanti: abbiamo lavorato fino a ieri, ma partiamo con la piena consapevolezza che possiamo fare un grande Mondiale”. La Nazionale lascerà l’ Italia stasera, direzione Brasile. Ai tifosi non resta che incrociare le dita.