Suzuka – Avere 25 anni e rischiare la vita esercitando il proprio lavoro: più che un dovere, una passione. In queste poche righe possiamo riassumere le motivazioni che hanno spinto il 25enne francese Jules Bianchi a correre in Formula 1, quelle stesse motivazioni che ora lo collocano, sospeso tra la vita e la morte, in un letto d’ ospedale in Giappone. Il pilota, in forza alla Marussia, è stato vittima di un grave incidente sulla pista di Suzuka: la vettura di Bianchi ha impattato violentemente contro una gru mobile, intervenuta per prestare soccorso ad un altro pilota, Adrian Sutil, che era uscito fuori pista proprio nello stesso punto del Francese qualche giro prima. L’ incidente che ha visto vittima Bianchi pare sia stato causato dalla pesante pioggia abbattutasi sulla pista di Suzuka. Ma perchè, nonostante le lamentele e gli avvertimenti dei piloti, la gara non è stata sospesa?
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MASSA: PESSIMA GESTIONE. Jules Bianchi, classe 1989, vanta origini italiane. Il ragazzo, cresciuto nel prestigioso “vivaio” Ferrari, è nipote di un altro grande pilota che ha legato indissolubilmente la sua vita al mondo delle quattro ruote: Lucien Bianchi, che perse la vita a Le Mans nel lontano 1969, durante un giro di prova. Un’ amara coincidenza? Parenti, colleghi ed amici di Jules pregano che vi sia un diverso epilogo per il ragazzo. Le condizioni di Bianchi, però, restano critiche. ”I medici dell’ospedale di Suzuka stanno operando Jules – ha dichiarato all’ emittente tv France 3 il padre del pilota, Philippe Bianchi – lo stanno operando per ridurre un ematoma al cervello“. Tali affermazioni sono confermate dalla Fia, che parla di una grave ferita alla testa subita da Bianchi. Il 25enne, ricoverato presso il vicino ospedale universitario di Mie, non molla: si aggrappa alla vita con tutte le sue forze.
Le polemiche, intanto, divampano. ”La gara è iniziata troppo prima, perché già all’ inizio non si riusciva a guidare e a vedere niente ed è finita troppo tardi“, ha dichiarato l’ ex ferrarista Felipe Massa, in forza alla Williams. Lo sportivo non risparmia frecciate agli organizzatori del GP: ”Quando c’era la safety car, erano cinque giri che gridavo alla radio che doveva fermarsi la gara, che non si vedeva niente. Ma ci hanno messo troppo tempo e c’è stato un incidente”. Rabbia, sgomento, sensazione di impotenza nelle parole di Massa, condivise dalla maggior parte dei rivali/colleghi, quei piloti che spesso e malvolentieri lamentano diverse ingerenze sulle piste che portano, irrimediabilmente, al compimento di episodi terribili come quello di Suzuka.
”Le condizioni erano molto insidiose, ad un certo punto della gara quella curva era molto scivolosa. Le condizioni erano peggiorate troppo con la pioggia, poi l’ incidente”, ha aggiunto il pilota della Sauber Esteban Gutierrez, che ha ritenuto giusta la scelta di chiudere la gara a sei giri dalla fine. Gara che, per la cronaca, è stata vinta da Lewis Hamilton a bordo della Mercedes. Poco, però, pare importare ai piloti, in primis al vincitore, le cui parole del post-gara sono state tutte per il collega Jules Bianchi. “Ora tutti siamo molto preoccupati per il nostro collega Bianchi, le mie preghiere sono per lui“, ha dichiarato l’ Inglese.
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PREGHIERE PER JULES. All’ augurio di Hamilton sono seguiti altri messaggi di affetto e solidarietà per Jules Bianchi da parte dei suoi colleghi piloti. Adrian Sutil, testimone oculare del drammatico incidente e primo a soccorrere il ragazzo, ha deciso di non commentare quegli istanti atroci, concentrandosi solo su Bianchi. “La cosa più importante è la sua salute”. La stessa opinione è condivisa da Nico Rosberg, secondo a Suzuka a bordo della Mercedes. “La cosa più importante è fare gli auguri a Bianchi, affinchè stia bene – ha dichiarato il compagno di squadra di Hamilton – è un vero peccato ciò che è successo. Speriamo stia bene”. Attualmente le condizioni di Jules Bianchi, operato per un ematoma al cervello, restano stabili ma critiche. Lo staff di VNews 24 si unisce al coro di sostenitori di Jules Bianchi e vi terrà aggiornati sul drammatico incidente che lo ha visto, suo malgrado, protagonista. Forza, Jules, vinci questa gara, la più importante della tua vita.
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