Affonda un barcone nel Canale di Sicilia: è la tragedia più grande di sempre. Infatti, sarebbero morti circa settecento migranti in viaggio verso l’Italia. Intorno alla mezzanotte un peschereccio di 30 metri si è capovolto a 73 miglia dalla costa libica: di tutti i profughi presenti sul barcone, solo 28 sarebbero i superstiti. Più di settecento i morti: una tragedia senza precedenti. Il barcone è partito dall’Egitto nella notte tra sabato e domenica: l’incidente è avvenuto a 12o miglia a sud di Lampedusa, dove il peschereccio era diretto.
Il peschereccio ha lanciato una richiesta di aiuto al centro nazionale soccorso della Guardia Costiera poiché aveva difficoltà di navigazione. Così, la Sala operativa del Comando Generale delle capitanerie di porto ha dirottato il mercantile portoghese King Jacob verso il barcone per salvare i migranti. Tuttavia, alla vista del mercantile, i migranti si sarebbero spostati tutti da un lato del peschereccio, facendolo capovolgere: questa è la prima ricostruzione del naufragio più grande e drammatico della storia delle migrazioni.
Intanto Carlotta Sami, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, commenta così l’ennesimo naufragio: “Si rischia una delle più grandi tragedie avvenute nel Mediterraneo“. Sami, portavoce dell’Unhcr dichiara: “L’efferatezza dei trafficanti ha riempito la barca fino all’inverosimile”. Sul posto sono stati inviati mezzi della Guardia costiera, della Guardia di finanza e della Marina militare per chiarire le dinamiche dell’incidente e per recuperare i cadaveri dei profughi. Alcuni corpi sono già stati ritrovati ed è tuttora in corso un’imponente azione di soccorso, cui partecipano unità navali e aeree della stessa Guardia costiera, mercantili che sono stati dirottati in zona, e inoltre mezzi aerei e navali della marina militare e della guardia di finanza impegnati nell’operazione Triton.