Andreas Lubitz, il copilota suicida della Germanwings che ha causato il disastro aereo il 24 marzo, avrebbe cercato di cambiare rotta a 93 secondi dal fatale impatto che ha ucciso 150 persone. Purtroppo era già troppo tardi, la manovra del copilota non andò a buon fine e il pilota automatico rimase inserito. Il tabloid tedesco Bild rivela questa scoperta drammatica emersa da ulteriori analisi alla scatola nera e si chiede se sia possibile che Lubitz abbia avuto paura della morte e se avesse voluto evitare l’impatto.
Il rapporto degli inquirenti francesi della Bea, l’Autorità per la sicurezza al volo di Parigi, spiega che Andreas Lubitz aveva già provato la manovra suicida con cui ha fatto schiantare l’aereo di Germanwings il 24 marzo sul volo di andata. Dagli atti non emerge se Lubitz volesse solamente provare la discesa di quota o avesse intenzione di portare a termine il suo piano non riuscendoci. Il responsabile del Bea, parlando del volo di andata, ha affermato: “Il controllo aereo ha chiesto una discesa di quota, ma poco prima il capitano era uscito, e il copilota ha quindi manipolato i tasti del pilota automatico facendo il gesto che poi ripeterà al ritorno” e ribadisce che in quel momento nessuno sospettò nulla.
Il volo in questione è partito alle 7.10 dallo scalo tedesco e nella cabina c’erano il pilota, 34 anni e il copilota Lubitz, 28 anni. Alle 8.20 il copilota rimane solo, quando poi dalla cabina di controllo gli dicono di scendere da 37 mila a 35 mila piedi, ne approfitta per portare l’aereo di Germanwings alla quota limite di cento piedi. Tale gesto è passato inosservato, perché Lubitz ha corretto subito la quota prima che il comandante rientrasse. La stessa manovra è stata realmente attuata qualche ora dopo, sul volo di ritorno da Barcellona a Duesseldorf, con il conseguente schianto dell’aereo di Germanwings fra le Alpi francesi e la morte di 150 persone.