Il tema è spinoso e tocca tutta la popolazione femminile e non solo. Parliamo di aborto, argomento che divide il Globo tra favorevoli e contrari. Quando è lecita un’interruzione di gravidanza? Quali i limiti? Cosa ancora più importante, quando l’aborto può trasformarsi da sacrosanto diritto a vero e proprio inno alla morte di pessimo gusto?
Come spesso accade di questi tempi, sono i social network a dettare legge in tema di discussioni più o meno intricate, e tra queste l’aborto non poteva mancare. Nel 2013, una polemica investì Facebook quando, a lato della home page del noto portale, comparve un’inserzione pubblicitaria che indicava alle giovani donne inglesi i nuovi metodi per porre fine ad una gravidanza indesiderata.
“FINALMENTE ME NE LIBERO”. Sempre su Facebook viaggia la nuova polemica che investe una donna (o ragazza, non è stata resa nota l’identità della utente) che, in procinto di interrompere la sua gravidanza, ha postato una sua foto con il pancione, seguita da un commento alquanto choccante. “E finalmente domani si butta nel cesso questa cosa inutile che ho nella pancia – esordisce, felicissima (almeno a giudicare dallo stato riportato sul social) la futura non-mamma di una piccola creatura che mai vedrà la luce – Ciao ciao, piccolo salto della quaglia riuscito male!”.
Mentre si cerca di confermare l’attendibilità della “soffiata” (alcuni sperano ancora si tratti di una bufala, dato che non è stata confermata la veridicità del post sul social), il popolo del web e non solo mostra indignazione e sgomento non tanto per la scelta – in alcuni casi, l’aborto si rivela, purtroppo, necessario – quanto per la terminologia priva di rispetto per la vita altrui utilizzata dalla fantomatica donna protagonista del post. Un commento che non mancherà di destare disgusto e rabbia, soprattutto in quelle donne che non riescono a coronare il sogno di divenire madri.
