L’abitudine di camminare scalzi in casa non è certamente una notizia dell’ultima ora, basti pensare che i giapponesi lo considerano come una questione di rispetto ed igiene: la casa non deve essere contaminata e le scarpe devono rimanere all’ingresso, che solitamente è più basso rispetto al resto della casa. I finlandesi, d’altra parte, camminano scalzi anche a scuola e vale sia per insegnati che studenti: affermano che favorisce il rilassamento e una certa continuità mentale tra scuola e casa.
In Nuova Zelanda esiste addirittura un movimento conosciuto con il nome di Barefooting: si cammina scalzi all’aperto, soprattutto nei prati. Poi esiste l’Earthing, secondo cui camminare senza scarpe giova alla nostra salute. A prescindere dal movimento o dalle abitudini, camminare scalzi scatena una serie di benefici sia fisici e mentali sconosciuti a molti. Ecco, quindi, sette valide ragioni per cui sarebbe meglio togliersi le scarpe appena possibile.
1) Gambe meno gonfie. Il ricercatore della sezione di medicina clinica e sanità pubblica alla Sapienza di Roma, Lamberto Manzoli, afferma che camminare scalzi aiuta a riattivare la circolazione e ciò che viene denominato ritorno venoso, in sostanza l’inversione della direzione di scorrimento del sangue dalla periferia al cuore andando contro la forza di gravità. Ciò allontana il rischio di gonfiori e favorisce il ricambio del sangue.
2) Guariamo prima. Secondo alcune ricerche condotte dal pioniere dell’Earthing, Clinton Ober, se abbiamo un contatto diretto con la Terra gli elettroni nel nostro corpo (durante un infortunio o una malattia) possono neutralizzare l’effetto dei radicali liberi sui tessuti sani diminuendo i danni collaterali.
3) Rilassa. Camminare a piedi scalzi porta giovamento a tutte le età: dal bambino che cerca la stabilità per muovere i primi passi, fino all’anziano che allena i muscoli delle gambe. Quando ci si muove senza scarpe e calzini, le vene e i muscoli si rilassano trasmettendo un effetto rilassante a tutto il corpo.