Bologna. Nella primavera 2012, Tiziana Marrone perse suo marito, morto suicida davanti alla sede di Equitalia della cittadina emiliana: oggi quello stesso ente chiede alla donna il pagamento dei debiti per cui il marito si tolse la vita, corrispondenti a ben 60.000 euro. La cartella esattoriale che Tiziana mostra nella foto le è arrivata il 25 ottobre al nuovo domicilio presso la madre malata, in Abruzzo. La beffa sta non tanto nel fatto che la richiesta di riscossione del denaro sia infine arrivata, quanto la stessa vedova parlò illo tempore con il Direttore della sede locale di Equitalia, Attilio Befera, il quale l’aveva personalmente rassicurata che non avrebbe più avuto problemi dall’Agenzia e che era egli stesso rammaricato per il terribile fatto avvenuto. Di fatto, Tiziana si è detta consapevole che il debito c’è e deve essere pagato, ma, ormai sola e con un parente a proprio carico, non sarebbe in nessun modo capace di saldare il pagamento di una tale somma.
Da lei arriva oggi una richiesta d’aiuto all’intero Paese, dopo aver scritto lettere al Presidente dell Repubblica e perfino al Papa: “Attualmente vivo con la pensione di reversibilità di mio marito, neanche 500 euro al mese”, denuncia la donna, “Mi sono rivolta alle istituzioni per avere un lavoro o un sussidio, ma mi hanno risposto che non ne ho diritto.” Del resto, perché questa cartella esattoriale è effettivamente arrivata, se lo stesso Direttore della sede Equitalia di Bologna, che avrà assistito al suicidio del marito di Tiziana, Giuseppe Campaniello, ha rassicurato la vedova che il debito non sarebbe più stato un suo problema? Ora che le istituzioni non si fanno sentire e lo stipendio non basta neanche per sé, l’unica speranza rimasta a Tiziana è che qualcuno si faccia avanti e le mostri “un briciolo di umanità.”