La Cina è sbarcata sulla Luna. Infatti la prima sonda cinese Yutu è atterrata sulla Luna alle 14.11 del 14 dicembre. Terza nazione, dopo Usa e Russia, ad allunare, la Cina è già al lavoro per una seconda missione nel 2017 per preparare uno sbarco umano (previsto tra il 2020 e il 2030), vero obiettivo del programma spaziale di Pechino per ripetere l’epopea della passeggiata lunare di Neil Armstrong 44 anni fa.
L’arrivo della sonda cinese rompe 37 anni di silenzio. Era dal 1976 che un veicolo spazionale non atterrava sulla Luna. La navicella Chang’e 3 – dal nome di una popolare principessa della mitologia cinese – che ha portato la sonda, chiamata “Coniglio di giada” (“Yutu” in cinese), è stata lanciata il 1° dicembre dal poligono di Xichang, nel sud della Cina. Dunque dopo tanti anni nei quali sembrava dimenticata, la Luna torna ad essere un obiettivo interessante.
Secondo quanto precisa l’agenzia Nuova Cina la manovra di atterraggio è iniziata alle 21 cinesi (le 14 in Italia) quando Chang’e 3 ha raggiunto una distanza di 15 chilometri dalla Luna. Dopo 11 minuti la sonda è allunata in un luogo chiamato “Sinus Iridiun” (la baia degli arcobaleni), che è considerato adatto per mantenere le comunicazioni con la base terrestre della missione. A bordo infatti ci sono strumenti sofisticati, come i radar che possono vedere sotto la superficie, che offriranno dati importanti agli scienziati cinesi.
Lanciato negli anni ’50 dall’allora presidente Mao Zedong, il programma spaziale cinese ha conosciuto un’accelerazione nell’ultimo decennio. Secondo l’esperto Dean Cheng, che lavora per la conservatrice Heritage Foundation di Washington, il programma spaziale riflette la volontà della Cina di essere riconosciuta come una superpotenza dal resto del mondo. In un’intervista alla Bbc ha affermato che: “La conquista dello spazio è un riflesso del potere economico di un Paese. Chiaramente ha delle implicazioni militari perché gran parte della tecnologia spaziale è a doppio uso (civile e militare)”.
Fonti: gazzetta