Italiani, i più malpagati d’Europa. È vero che il sospetto c’è sempre stato, ma quando arriva il fatidico 27 del mese i numeri parlano chiaro e lo confermano. Un’indagine condotta da Willis Towers Watson evidenzia come a livello europeo il nostro Paese finisca agli ultimi posti nella classifica media delle retribuzioni. I valori peggiori sono stati registrati sui salari in ingresso,che si aggirano sui 27 mila euro annui.
L’indagine del Willis Towers Watson ha posto a confronto 15 economie del Vecchio continente ed è corredata da rilevazioni di mercato su retribuzione e benefit relativi a 50 posizioni organizzative in ben 60 paesi. L’Italia è finita all’ultimo posto anche per i salari ai neolaureati, come del resto nel 2014, e vede ampliarsi del 12% il distacco con la Spagna, mentre i paesi in posizione intermedia raggiungono un -47% da qui. Notizie positive, invece, per le retribuzioni dei manager intermedi: il nostro Paese passa dall’11° al 12° posto vantando una media che sfiora i 71 mila euro, superando Francia, Svezia, Finlandia e Spagna.
Il Paese che ha registrato maggiori miglioramenti è il Regno Unito. Al 4° posto per i middle management e al 12° per i salari in ingresso. Svetta e domina la Svizzera, superiore agli altri grazie a una retribuzione media di circa 83 mila 600 euro per i neofiti e 144 mila 400 euro per i quadri. I primi posti di entrambe le classifiche sono occupati da 3 paesi del nord, oltre alla Germania.
Lo studio, che prende in considerazione anche il peso fiscale e il costo della vita, offre anche alcune previsioni sul potere d’acquisto dei lavoratori provenienti dai paesi analizzati. In questo caso le retribuzioni britanniche sono largamente più competitive grazie a un minor peso fiscale. Anche qui la Svizzera conquista il podio, soprattutto in merito agli inquadramenti, con salari più alti del 20% rispetto ai secondi. Se si considerano tasse e costo della vita, ancora una volta gli svizzeri godono del potere d’acquisto più elevato d’Europa.