Sei egiziani, tre albanesi, due romeni, un siriano ed una brasiliana questi i cosidetti “scafisti di terra” arrestati dalla Polizia di Stato a seguito di una profonda indagine che affonda le sue radici nel 2014. Tutti in Italia in maniera regolare e di età compresa tra i 26 ed i 45 anni. Con l’operazione “Transitus” la Polizia ha smascherato il gruppo criminale. La cosca si occupava di effettuare trasporti illegali di migranti dall’Italia alle città del Nord Europa. Si tratta di un’organizzazione sempre in contatto con quegli scafisti ubicati sulle coste africane e con base nella Stazione Centrale di Milano.
I cittadini stranieri sono oggi accusati di a delinquere finalizzata allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina e gli arresti si sono diramati tra Monza, Milano, Brescia e Venezia. L’operazione è stata condotta dal commissariato di Monza. Tramite le indagini gli agenti hanno appreso che gli scafisti di terra avrebbero organizzato ben 20 viaggi nel giro di soli 30 giorni ottenendo un profitto di 70 mila euro per gruppo. Dei 13 sotto arresto 3 sono risultati irreperibili ed a seguito di ciò la Polizia ha anche sequestrato i veicoli utilizzati per i “viaggi organizzati”.
L’apertura delle indagini avvenne, come suddetto, nel 2014 grazie alla testimonianza di un uomo di nazionalità egiziana avvicinato dal clan criminale col tentativo di assodarlo come autista degli spostamenti, il quale si rifiutò denunciando alle forze dell’ordine l’avvenuto. A capo degli scafisti di terra era un egiziano di 37 anni in possesso di un complice in Sicilia col quale gestiva gli arrivi dei migranti che gli venivano inviati per giungere in altri Paesi. Lo schema era semplice: il gruppo inviava persone alla stazione di Milano invitandola ad accordi per cambiare paese.