Finalmente è stata scopertà l’identità del ragazzo, che ha salvato il bimbo dai binari metro. Si chiama Lorenzo Pianazza, ha 18 anni e vive a Milano. Da circa 24 ore è balzato agli onori della cronaca per un bellissimo gesto, che ha compiuto nella metro di Milano. Infatti era in attesa, come tante persone, di prendere la metro nella linea tre. Stava tornando da un istituto privato di Varese, dove studia per prendersi il diploma. Improvvisamente si è accorto che un bambino di colore, dopo una corsa, era caduto nei binari della metro.
Non ha perso tempo, ha posato lo zaino ed è sceso in fretta e furia per salvare il bambino, davanti agli occhi della madre, sconvolta dalla scena.
Non sapeva che pochissimi istanti prima, una dipendente dell’Atm, Claudia Castellano, aveva già provveduto,dalla cabina di controllo, a bloccare il treno in arrivo. Il ragazzo ha raccontato ai giornalisti che lo hanno chiamato, di aver agito per istinto e senza paura. Lorenzo Pianazza ha dichiarato che si era reso conto di avere a disposizione poco più di un minuto per prendere il ragazzino e ha anche rivelato che,una volta risalito, la mamma lo ha ringraziato piangendo. Per fortuna il bambino non ha avuto gravi conseguenze fisiche, tranne una piccola abrasione al ginocchio, curata velocemente al pronto soccorso.
Lorenzo Pianazza ha incontrato il sindaco di Milano Sala
Subito dopo l’accaduto, è stato diffuso un video che mostrava il gesto di Lorenzo Piazzana e quindi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tramite Facebook, ha fatto un appello al ragazzo, perchè voleva sapere il suo nome e conoscerlo. Oggi si è riusciti a risalire alla sua identità e il sindaco lo ha prontamente incontrato. All’incontro ha partecipato anche Claudia Castellano, che è stata l’altra protagonista positiva della vicenda.
Il sindaco di Milano li ha voluti ringraziare personalmente e ha sottolineato alla stampa come spesso a Milano, succedono questi episodi di solidarietà. Anche Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, si è espresso positivamente sulla vicenda. Una storia che ha colpito tutta l’Italia e che ha dimostrato che spesso tra i giovanissimi, ci sono molti episodi di solidarietà e umanità. Tutto questo in un periodo storico dove a volte i ragazzi sono protagonisti di episodi molto tristi come il bullismo o la violenza verso i loro insegnanti.