Alexandra, 32 anni, è lei la donna che si è finta vittima delle stragi a Parigi del 13 novembre 2015.
Intervistata da molto giornalisti, invitata alle commemorazioni, ogni volta raccontava di come fosse riuscita a schivare il proiettile che l’aveva sfiorata fuori dal café Carillon. “Ho incrociato lo sguardo dei terroristi, agivano a sangue freddo, come macchine programmate” raccontava. Due dei suoi amici, Raphael e Nohémi erano rimasti uccisi mentre lei era riuscita a sopravvivere.
Ha posato in occasione dell’anniversario della strage, si è tatuata il motto di Parigi sul braccio e ha addirittura ottenuto un sussidio statale di 20 mila euro. Peccato che il suo racconto non era altro che una grande bugia. “Mi sono slogata solo il pollice”, ma poi si correggeva facendo vedere una cicatrice sul braccio. Grazie a queste contraddizioni, alcuni dei sopravvissuti si sono insospettiti. Sono dunque incominciate le ricerche. A smascherare la falsa vittima è stato un video della Cnn, in cui si vede la donna affermare di non aver raggiunto i suoi amici al café Carillon e di essersi così salvata. Life for Paris, associazione delle vittime degli attentati del 13 novembre a Parigi, ha deciso di sporgere denuncia.
Alexandra rischia di trascorrere dai due ai quattro anni in carcere
Alexandra, accusata di falsa testimonianza e truffa aggravata, rischia dai due ai quattro anni di carcere. Dopo i primi interrogatori nel giugno scorso, le autorità giudiziarie hanno disposto le cure psichiatriche per l’imputata. Purtroppo Alexandra non è l’unica, sono almeno 15 le persone che hanno approfittato di questa strage per farsi pubblicità o addirittura arricchirsi. Ad esempio, lo scorso dicembre, Cédric Rey, un infermiere di 29 anni, venne condannato a due anni di carcere per aver finto di essere uno dei superstiti del Bataclan. La domanda che a questo punto ci si pone è: in futuro verranno smascherate altre false vittime?