MILANO – A meno di un anno dall’aggressione, avvenuta lo scorso aprile a spese di una ragazza di soli ventidue anni, gli aggressori sono stati condannati. Si tratterà di 12 anni di carcere per due imputati e a 8 anni e sei mesi per il terzo. Il circuito chiuso del bar riuscì a riprendere tutto l’accaduto ed ad incastrare così i tre ragazzi, amici della giovane.
Le versarono nel drink un cocktail di benzodiazepine, meglio conosciute con il nome di droga dello stupro. Sono la categoria più rappresentativa dei farmaci ipnotico-sedativi. Utilizzate come supporto terapeutico per problemi legati ad abuso di droga trovano facilmente altri scopi.
I tre ragazzi, dopo averla stordita, la portarono a casa loro con il pretesto di un karaoke e la stuprarono a turno. La giovane vittima si svegliò dopo ore e si accorse di aver subito la terribile violenza solo quando, lentamente, iniziarono ad affiorare i primi flash di quanto accaduto quella notte.
Il racconto della ragazza trovò piena corrispondenza nelle immagini del locale e nelle videoregistrazioni. Scarsa rilevanza è stata perciò attribuita all’affermazione della difesa, secondo cui il materiale biologico appartenente ai tre uomini rinvenuto sulla vittima sarebbe quantitativamente scarso.