Silvio Berlusconi domenica 11 novembre è intervenuto al congresso nazionale dei giovani di Forza Italia, dove senza mezzi termini ha di fatto stroncato l’attuale governo Lega-M5S, dicendosi certo che la maggioranza si sfalderà ben prima della fine naturale della legislatura. Allo stesso tempo, l’ex premier ha riservato toni decisamente aspri nei confronti del Movimento 5 Stelle, soprattutto dopo l’attacco di Luigi Di Maio alla stampa, paventando addirittura un rischio di “anticamera di una dittatura”.
Il leader di Forza Italia è sicuro che il governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte “non potrà durare cinque anni”, confidando soprattutto nella Lega che prima o poi capirà di non poter deludere le aspettative degli elettori del centrodestra, venendo meno a quanto previsto dal programma dell’alleanza. Di conseguenza, quando ciò accadrà, la maggioranza verrà a cadere e allora, per Berlusconi, saranno soltanto due le strade da percorrere. La prima porta verso un mandato affidato proprio al centrodestra, che a questo punto dovrebbe trovare in Parlamento i voti necessari per poter guidare il Paese. La seconda, invece, è orientata direttamente verso nuove elezioni che, per l’imprenditore milanese, si concluderebbero con una netta vittoria del suo schieramento politico.
L’ex Presidente del Consiglio, infatti, ritiene che gli italiani abbiano compreso di aver commesso un errore il 4 marzo, quando si sono recati alle urne dando fiducia ai pentastellati, e di conseguenza nel corso di una nuova tornata elettorale rimedierebbero a questo abbaglio “per garantire al Paese un futuro di democrazia e libertà”. A tal proposito, il “Cavaliere” ha manifestato una certa preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate di recente dai grillini che, a suo parere, rappresentano una sorta di “anticamera di una dittatura”, perché avrebbero tendenze illiberali che avrebbero fatto comprendere anche al Partito Democratico che “siamo di fronte a un governo pericoloso”.
È indubbiamente un Silvio Berlusconi preoccupato quello che ha parlato al congresso capitolino di Forza Italia. L’imprenditore lombardo, infatti, ha parlato anche di una “aria pesante” che con la mente lo fa tornare al 1994 quando c’era in Italia una situazione piuttosto critica. Infatti, stando alla sua analisi, per lui oggi i pentastellati unirebbero un comunismo ormai obsoleto ad una “ignoranza o non conoscenza dell’amministrazione pubblica” e, per far capire meglio il suo pensiero, ha fatto un esempio legato al mondo aziendale, dicendo che nessuno porrebbe alla guida di un’impresa (grande o piccola) qualcuno che ne sarebbe assolutamente incapace, e invece attualmente in Italia è accaduto proprio tutto ciò. E così, come ha fatto 24 anni fa, quando è sceso in campo per salvare il Paese, anche ora è disposto ad impegnarsi per contrastare gli “eredi dei comunisti”, le cui affermazioni vanno spesso a danno della libertà dei cittadini.
Le parole di Silvio Berlusconi hanno trovato la pronta replica di Matteo Salvini, il quale ha preso le distanze da quanto affermato dal fondatore di Forza Italia. Il ministro dell’Interno ha affermato che “certe sciocchezze” se le aspetterebbe dagli europarlamentari oppure da esponenti frustrati di sinistra, aggiungendo che parlare oggi di rischio dittatura per l’Italia, vuol dire non sapere che, in realtà, il Paese sta bene.
Infine, dopo aver sottolineato che fino a quando al governo ci sarà la Lega l’Italia “sarà sempre più democratica”, il vicepremier ha espresso un pizzico di rammarico nel constatare che Berlusconi si è espresso con toni e affermazioni che solitamente ascolta dai vari Renzi, Boldrini e Juncker.
Patrizia Gallina