Hong Kong – Già più di una volta il web si è dimostrato un potente strumento: capace di amplificare messaggi positivi, ma anche e soprattutto di supportare quei comportamenti malsani e malvagi che si sono quasi trasformati in mode. Il cane che osservate in foto è stato condiviso in rete dal padrone, che si è firmato sui social come “Jacky Lo“. Il ragazzino nascosto dietro l’obiettivo della fotocamera ha scelto di immortalare il proprio cane mentre l’animale veniva centrifugato dalla lavatrice.
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La descrizione del video lo intitola come: “Un modo ultra-veloce per lavare un cane”, la bravata dell’esibizionista che è costata la vita al povero animale. Un utente di Facebook ha persino chiesto al proprietario se il cane fosse morto e la risposta ricevuta è stata: “Sì. Ti piacerebbe vederlo?” Una vicenda che racconta tutto su quanto stia degenerando l’uso che i tanto promossi e divinizzati nativi digitali fanno dei social network e della tecnologia.
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Tutt’altro mondo rispetto a chi ne abbia conquistato l’uso soltanto dopo una certa età, con una certa maturità, seppur minima. Sul caso di Hong Kong si è già scatenato il web, che con una petizione di più di 20mila firme ha costretto il proprietario del cane ucciso in lavatrice a rispondere delle proprie azioni davanti alle autorità. Queste sono state allertate proprio dall’iniziativa degli animalisti, anche se al momento non è stato effettuato alcun arresto in merito alla vicenda. La pena prevista per atti di crudeltà contro gli animali prevede per il colpevole fino a 3 anni di carcere e una multa di circa 26mila dollari.