Atene. L’attacco è stato causato da due uomini armati di kalashnikov sopraggiunti davanti alla sede del partito Chrysi Avgì, tradotto come “Alba Dorata”, in motocicletta: il bilancio riporta due morti ed un ferito in gravi condizioni. Le vittime, di 20 e 23 anni, fanno parte di un gruppo di simpatizzanti e militanti filo-nazisti che, al momento del fatto, stavano riunendosi proprio davanti alla sede del partito greco di estrema destra. La notizia è stata riferita dall’emittente greca privata, Skai, che ha riportato anche le “gravissime” condizioni del giovane rimasto ferito nella sparatoria, salvatosi quasi per miracolo. Stando alla prima ricostruzione della dinamica, uno dei due colpevoli è improvvisamente sceso dalla moto ed ha aperto il fuoco con il kalashnikov che imbracciava in quel momento: lo ha raccontato uno dei membri del partito Alba Dorata. Per ciò che concerne il movente di tale atto, per cui si è necessitato l’arrivo sul posto degli agenti dell’unità antiterrorismo, non si esclude che possa esserci trattato, tra le altre ipotesi, di un motivo politico: questa pista, invece, è la principale su cui le indagini si stanno muovendo, ma i dettagli sono ancora troppo vaghi al momento. Sul luogo è intervenuta anche Urania Michaloliakos, la figlia di Nikos Michaloliakos, fondatore e leader del partito, che ora si trova in carcere perché incriminato per associazione criminale.