Londra – Lo stereotipo che vuole gli informatici persone distratte e svagate e’ destinato a essere rafforzato dall’incredibile storia di James Howells, sistemista ventottenne di Newport, Galles, che ha gettato via per errore un vecchio hard disk contenente bitcoin per un valore di 5,5 milioni di euro.
Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 che a differenza della maggior parte delle valute tradizionali, non fa uso di un ente centrale. La progettazione di Bitcoin prevede il possesso ed il trasferimento anonimo delle monete. I bitcoin possono essere salvati su di un personal computer sotto forma di “portafoglio” o mantenuti presso terze parti che svolgono funzioni simili ad una banca. In ogni caso i bitcoin possono venir trasferiti attraverso Internet a chiunque disponga di un “indirizzo bitcoin”.
Howells aveva stipato il portafogli virtuale, contenente 7.500 bitcoin, nel 2009, quando la valuta di internet, lanciata quell’anno da un misterioso genio del computer soprannominato Satoshi Nakamoto, non valeva pressoche’ nulla ed era poco piu’ di una curiosita’ per addetti ai lavori. Da allora, il giovane aveva dimenticato l’hard disk in un armadio per poi decidere di liberarsene qualche mese fa in quelle che verranno ricordate come le pulizie di primavera piu’ sciagurate di sempre. Solo ora, che un bitcoin vale circa mille dollari, Howells si e’ ricordato dell’oggi preziosissimo contenuto della memoria e si e’ lanciato in una disperata caccia al tesoro nella gigantesca discarica della sua citta’.
“Quando vidi che la discarica era grande come un campo da calcio il mio primo pensiero e’ stato quello di non aver alcuna possibilita‘”, ha raccontato l’informatico alla Bbc, “il gestore del sito, confermando le mie peggiori paure, mi ha spiegato che i materiali inviati tre o quattro mesi fa potrebbero trovarsi a un metro e mezzo di profondita’“. La ricerca di un oggetto in una discarica di queste proporzioni richiede di solito il lavoro di almeno venti addetti. “Il problema“, ha aggiunto Howells, “e’ che al momento non ho i soldi per permettermelo“.
Fonti: leggo, agi.it