Messaggi tv di Napolitano e Grillo: italiani senza risposte

napolitano grillo

Il 2014 è arrivato e la serata dei messaggi televisivi, istituzionali e non, è passata senza particolari sussulti. Il presidente della Repubblica non poteva ripetere la favoletta che i sacrifici degli italiani erano serviti a qualcosa e che, presto, sarebbe arrivata la luce, poiché dopo due anni gli Italiani si sono stancati; quindi ha letto alcune lettere di italiani, ha detto che le riforme sono necessarie, che lui resterà per breve tempo e che i sacrifici devono farli pure i politici: in parole povere non ha detto niente. Avrebbe, ad esempio, dovuto parlare della sentenza della Corte Costituzionale, la quale dichiarando incostituzionale la legge elettorale con la quale sono stati eletti gli ultimi due parlamenti ha gettato pesanti ombre sulla legittimità degli attuali assetti istituzionali, oppure avrebbe dovuto spiegare perché, quando gli si chiedeva di bloccare le leggi “ad personam” di Berlusconi egli rispondeva che il suo ruolo non gli consentiva di interferire nell’attività di governo e, invece, qualche giorno fa ha fatto in modo che il governo Letta ritirasse il decreto “Salva Roma”, dopo avere ottenuto il voto di fiducia del Senato della Repubblica.

Beppe Grillo nel suo messaggio, invece, ha sottolineato in più passaggi, ed è questo lo spunto politico più rilevante, l’incoerenza tra i proclami e i comportamenti degli uomini del Pd, i quali, nel momento in cui il Movimento Cinque Stelle propone emendamenti che i democratici “dovrebbero” votare, sulla base dei proclami in televisione e sui giornali, tengono , un comportamento esattamente opposto, affondando le proposte dei cinque stelle. Chiaro il proposito di Grillo di segnare le differenze tra il suo movimento, il quale fa quello che dice, e il partito democratico, il quale è parte integrante del sistema e non ha alcun interesse a cambiare lo stato delle cose.

 La situazione economica del Paese richiede che ai cittadini sia detta la verità sullo stato dell’economia e che strategie si intendono perseguire per creare posti di lavoro. “Tutto il resto è noia” canterebbe il compianto Califano; ieri il messaggio di Napolitano è stato noioso, appunto, e inutile.