Provvy – “Quei carabinieri vanno cacciati dall’Arma perchè hanno offeso mia figlia e me, mentre andavo a chiedere aiuto”. Così, nella serata di ieri, alla trasmissione televisiva “Chi l’ ha visto?” aveva sentenziato Giovanni Grassi, papà di Provvidenza, scomparsa lo scorso 10 luglio in Sicilia e rinvenuta cadavere la scorsa settimana. Le forze dell’ ordine locali avevano sottovalutato l’ appello accorato del papà di Provvy, il quale non aveva mai creduto alla tesi dell’ allontanamento volontario della propria figlia. E purtroppo, le sensazioni provate dal signor Giovanni si sono rivelate esatte.
Il corpo di Provvy è stato ritrovato sotto un viadotto autostradale, dentro la sua auto, sul tratto che da Messina conduce a Catania. L’ ipotesi più attendibile pare essere quella dell’ incidente stradale: la ragazza si sarebbe schiantata con la propria autovettura contro un guard rail, prima di compiere un volo di circa dieci metri, proprio nella nottata della sua scomparsa, tra il 9 e il 10 luglio. Questa prima ricostruzione dei fatti, tuttavia, è ancora tutta da confermare. Pare, infatti, che nessun abitante della zona sottostante il viadotto abbia visto o sentito niente, fatto alquanto curioso considerando che, nel mese di luglio, a causa del caldo è consuetudine tenere aperte le finestre, anche di notte. L’ unico testimone a farsi avanti, dichiarando di aver udito lo schianto che avrebbe provocato la morte di Provvy, non sarebbe ritenuto completamente attendibile dagli inquirenti.
La morte della 27enne Provvidenza Grassi resta, quindi, un mistero. Molti punti oscuri impediscono di mettere a fuoco le circostanze che hanno portato alla tragica fine della ragazza. Fabio, il giovane frequentato da Provvy e l’ ultimo ad averla vista in vita, ha dichiarato a più riprese che la ragazza, al momento della scomparsa, indossava una maglietta marrone, scarpe dello stesso colore della t-shirt e, dettaglio importantissimo per le indagini, un paio di jeans con gli strass. Quello stesso paio di jeans è stato ritrovato a casa della giovane dal padre e dall’ inviato della trasmissione “Chi l’ ha visto?”, mentre il cadavere di Provvidenza al momento del rinvenimento aveva indosso una maglietta nera ed un paio di jeans diversi da quelli descritti dal fidanzato della ragazza. Sempre Fabio avrebbe dichiarato di aver ricevuto delle telefonate nei giorni successivi alla scomparsa, nelle quali udiva una ragazza piangere: secondo il giovane si tratterebbe proprio di Provvidenza. Tali affermazioni, ancora tutte da verificare, sono al vaglio degli inquirenti. E, mentre le indagini proseguono senza sosta, la famiglia di Provvy ottiene una magra, ma consolatoria vittoria: l’ Arma dei Carabinieri, infatti, ha preso seri provvedimenti contro i due agenti della caserma di Messina, rei di aver apostrofato con epiteti pesanti e denigratori Provvidenza e suo padre nei giorni in cui, un disperato ma sempre combattivo Giovanni Grassi contattava telefonicamente la suddetta caserma, chiedendo che venisse preso sul serio l’ appello lanciato dalla propria famiglia e dalla conduttrice della trasmissione in onda su Rai Tre, Federica Sciarelli. Un provvedimento che, se non avrà il merito di riportare in vita Provvidenza, quantomeno ripulirà l’ immagine di una ragazza che sognava una famiglia, dei figli, una vita felice.