Sono andate infrante le speranze dei familiari di Antonio Falbo, il geometra 37enne scomparso nella scorsa giornata di martedì da San Marco Argentano, piccolo comune in provincia di Cosenza. I congiunti dell’ uomo, che confidavano in un lieto fine per una sparizione tanto dolorosa quanto inspiegabile, hanno appreso da poche ore che il cadavere ritrovato nella zona di montagna di Fagnano Castello nell’ hinterland cosentino è proprio quello del “loro” Antonio.
Il corpo, rinvenuto solo nella mattinata di oggi, è stato identificato dai Carabinieri. La causa della morte del geometra, che apparentemente conduceva una vita serena, è ancora ignota, anche se gli inquirenti non escludono il suicidio.
Antonio Falbo era scomparso nella giornata di martedì. I congiunti del 37enne avevano provato a contattarlo al suo cellulare, ma senza ottenere risposta. Erano quindi scattate subito le ricerche, nelle quali erano impegnati non solo i Carabinieri, ma anche volontari della Protezione Civile e gli agenti del Corpo Forestale dello Stato. La zona della scomparsa e i comuni circostanti erano stati setacciati palmo a palmo, persino dall’ alto, grazie all’ elicottero messo a disposizione dai Forestali, ma di Falbo nessuna traccia. L’ intera provincia di Cosenza era stata allertata.
L’ ultimo spiraglio di luce per risolvere positivamente il caso proveniva dal cellulare della vittima, sempre acceso per tutto il periodo della scomparsa. Il telefonino di Falbo, infatti, aveva agganciato il segnale in un ponte radio fisso sito nella vasta zona di Saracena, comune in provincia di Cosenza. Le ricerche avevano preso nuovamente respiro e procedevano tempestive, nonostante la vastità della zona, sino a stamattina, quando la macabra scoperta ha letteralmente fatto sprofondare nello sconforto tutti coloro che amavano Antonio, un signore dall’ aria sorridente, senza troppi grilli per la testa.
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