Gatto – “Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui tratta gli animali”: la citazione del grande filosofo tedesco Immanuel Kant ben si presta all’ orrendo caso di maltrattamento animale che la redazione di VNews 24 sta per raccontarvi.
Prima di entrare nel vivo della storia, occorre fare una premessa importante: l’ immagine proposta in basso nella gallery potrebbe urtare la sensibilità della maggior parte degli utenti. La foto, tuttavia, circola liberamente sul social network Facebook, nonostante sia stata segnalata a partire dallo scorso mese di gennaio per la sua crudeltà.
Partiamo dal principio. Un mese fa, numerosi iscritti al portale di Mark Zuckerberg avevano fatto partire una segnalazione circa un contenuto ritenuto “inappropriato”, legato al profilo di un tale Alexio Mauro, residente a Cento, in provincia di Ferrara. La foto postata sull’ account, scoperto poi essere fittizio, ritraeva quattro giovani. Il quartetto, con aria inspiegabilmente orgogliosa, teneva tra le proprie mani un coltello, la testa decapitata di un gatto rosso ed il suo corpo. Il contenuto ha destato subito choc e sdegno non solo dei gruppi animalisti, numerosi sul social network, ma anche di milioni di utenti disgustati dal ritratto di dubbio gusto.
A seguito delle indagini congiunte tra le autorità svedesi, Polizia Municipale e Polizia Postale di Cento, sono stati identificati i responsabili del crimine. Si tratta di quattro ragazzi extracomunitari, probabilmente di origine tunisina: Hamza Tchaki, Youssef Ben Ali, Kuorbam Uomama e Firas Mani. I giovani, colpevoli di maltrattamento ed uccisione di animale, sono stati rintracciati ed indagati dalla magistratura svedese. L’ episodio, infatti, risalirebbe ad oltre un anno fa. Tutto sarebbe partito da Vagnhärad, località a sud del Paese scandinavo, città dalla quale sarebbe stata pubblicata su Facebook la foto incriminata. In un primo momento, le forze dell’ ordine coinvolte avevano pensato ad un fotomontaggio ben riuscito. Appurata, purtroppo, l’ autenticità della prova, le indagini avevano preso vigore grazie alla denuncia dell’ ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). Il “filone italiano” di questa inchiesta aveva preso due direzioni. Le autorità ferraresi avevano dapprima seguito la pista che conduceva a Cento, dato che il sedicente Alexio Mauro aveva dichiarato sul proprio profilo di vivere e studiare nel comune emiliano. Nei giorni successivi erano comparsi altri profili “farlocchi” che puntavano dritti a Napoli con l’ intento, vano, di depistare le autorità postali. Eliminate tutte le “bufale”, gli inquirenti sono arrivati con facilità alle identità dei quattro assassini dell’ innocente gatto, i quali pare abbiano pagato per quello che deve essere definito un crimine contro un essere vivente ed assolutamente innocuo. Il passo successivo era quello di eliminare la fotografia dal Web, impresa quasi impossibile, purtroppo.
Un mese dopo, la terribile immagine di un gatto mutilato ed ucciso circola ancora, contornata da commenti ingiuriosi ed insulti di ogni genere all’ irresponsabile quartetto e alla mente torna ad una vicenda simile ma più recente, quella di Mowgli, vittima anch’ ella della meschinità del genere umano.