3 Marzo 2014, Miami Heat vs Charlotte Bobcats. LeBron James 61 Points

 American Airlines Arena - LeBron James

 

Il 3 Marzo 2014 alle ore 19.00 circa dopo un pomeriggio da turista a Miami entravo con rispetto all’American Airlines Arena, casa dei Miami Heat, squadra campione Nba delle due stagioni trascorse. E’ stata la sera dell’incontro/scontro con i Charlotte Bobcats, la squadra di proprietà di Jordan e compartecipe della straordinaria prestazione di LeBron James, autore del suo massimo di carriera (ad oggi), autore di 61 punti che per come sono arrivati, ossia con percentuali vicine alla perfezione, sono da considerare un miracolo cestistico.

Per gli appassionati di calcio che leggono queste righe l’essere stato presente a Miami quella sera è come esser stato presente alla partita Argentina-Inghilterra del Mondiale ’86, in cui Maradona segnò il goal considerato tra i più belli della storia del Cacio di ogni tempo. Per assistere ad un evento del genere i fattori in gioco sono parecchi, avrebbe avuto poco senso e dispendio enorme di energie presenziare a Miami solo per un incontro, così è stato duopo agganciarci una vacanza, e che vacanza. L’acquisto del biglietto ed il posto che ne è scaturito è stato un particolare non di poco conto, più semplice di quanto si pensi ed immediato il giusto. Acquistandolo via Internet si è arrivati ad una cifra di 30 Dollari per la seduta, costa più la spedizione (40) che il biglietto, ma almeno la spedizione è quasi perfetta (4 giorni).

Il biglietto è un foglio A4, vedi foto, con codice a barre selezionato all’ingresso dell’American Airlines Arena dall’operatrice, dopo la quale si passa attraverso il metal detector e la successiva perquisizione pre ingresso. La struttura è su piani ed i gates per l’ingresso sono tantissimi (io ero al 312), al piano terra un Negozio di prestigio (Miami Heat Store), dove si trova di tutto, dal pallone firmato LeBron James al tappetino per l’auto griffato Miami Heat. Su ogni piano è presente un negozio, dal primo piano in poi sono negozi a banco, con ampia scelta alle spalle del commesso/a. Sono presenti su ogni piano piccoli e numerosi alimentari, bibite e snack soprattutto. La parte interna della struttura, per intenderci gli spalti, contiene 19.600 posti a sedere. L’intero complesso è del 2000, ed una volta arrivato il momento della palla a 2 quella sera è stata un muro di uomini, a tifare Heat. Prima della palla a 2 uno spettacolo prima dello spettacolo. Mascotte, ballerine, lanci di magliette, cannoni sputa fuoco alla dichiarazione del quintetto degli Heat e l’immancabile inno americano cantato a squarciagola dal pubblico.

Il resto è storia. La partita è stata una celebrazione del fenomeno LeBron James in tutto il suo strapotere. Il primo quarto è stato l’unico momento della gara in cui il match è stato in equilibrio. Dopo questo uno strapotere degli Heat, dove nel momento in cui LeBron James ha deciso di vincere ha in sostanza vinto gara. Dal punto di vista squisitamente tecnico è opportuno precisare che vedere una prestazione del genere dal vivo è e rimarrà ai miei occhi un mistero. LeBron James, in campo, visto dagli spalti è una pantera che si muove con movenze feline sul parquet, invisibile a tratti e perfetto nell’esecuzione finale, con una impressionante rapidità di movimenti rispetto al restante roster, divoratore di palloni in ogni senso, con palla sempre in mano. Le percentuali dell’incontro e della prestazione di LeBron in particolare sono risultate prossime alla perfezione, il che rispetto al numero di conclusioni di LeBron James risultano pazzesche. Oltre tutto ciò che ha lasciato senza fiato sono state le prodezze del campione, autore di un record che ha dato sfoggio a tutto un repertorio costellato di perle (tiri in sospensione, schiacciate, tiri da oltre l’arco, tiri liberi, penetrazioni ed altro). Al 60° punto l’ovazione del pubblico dell’Arena, poi l’ultimo libero e la successiva standing ovation.

Risultato finale 124-107 per gli Heat.

LeBron James : 66% da 2 ; 80% da 3 ; 85% tiri liberi