Il “curioso caso” di Broadchurch, la serie TV che nessuno voleva

Il cast di "Broadchurch", in onda su Giallo TV
Il cast di “Broadchurch”, in onda su Giallo TV

 

Broadchurch – Chi ricorda “Twin Peaks”? La serie cult degli anni Novanta, la cui trama, che ruotava attorno ad un misterioso omicidio, finiva per dipanarsi, sino a “sfociare” nel surreale e nel fantascientifico? Lo show ideato da David Lynch e Mark Frost rivoluzionò il concetto di serie televisiva, che finiva di essere mero prodotto commerciale per trasformarsi in opera più “raffinata”, in grado di essere apprezzata dal pubblico di massa come dalla critica di nicchia. Sono passati oltre venti anni, a “Twin Peaks” sono seguite fiction crime di grande successo, dalle statunitensi “CSI”, “The Following” ed “NCIS”, passando per le serie provenienti dal Vecchio Continente, come “Profiling” e la nostra “Squadra Antimafia – Palermo oggi”. Tutti prodotti di alto profilo, capaci di coinvolgere lo spettatore medio e “contesi” dalle note reti televisive digitali e satellitari.

 

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Un discorso a parte merita la serie televisiva britannica “Broadchurch”, che ha debuttato lunedì 28 aprile sul canale digitale e satellitare “free” Giallo TV. Lo show, ideato da Chris Chibnall, unisce elementi della classica serie “crime” ad una costruzione degli eventi narrati che ricorda molto “Twin Peaks”. Le vicende di “Broadchurch” prendono il via da un orribile delitto perpetrato ai danni di un bambino, Danny, e compiuto nella – apparentemente tranquilla – cittadina inglese di Broachurch. La comunità, compatta sino alla scoperta del tremendo crimine e notevolmente sconvolta dall’ accaduto, inizia a “scricchiolare”: tutti sospettano di tutti, nessuno è innocente e persino i membri delle Forze dell’ Ordine locali nascondono degli indicibili scheletri nell’ armadio. “Broadchurch”, la cui prima stagione è composta da otto episodi, promette di tenere i telespettatori incollati davanti al piccolo schermo, e non solo nell’ attesa di scoprire chi ha ucciso il piccolo Danny.

 

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Protagonisti di “Broadchurch” la strana coppia David Tennant (noto al grande pubblico per essere uno dei protagonisti della serie Sci-Fi “Doctor Who”) e Olivia Colman. Saranno i due interpreti britannici a vestire i panni, rispettivamente, dei detective Alec Hardy e Ellie Miller: “ruvido” e scostante il primo, fiduciosa e socievole la seconda i due dovranno, loro malgrado, collaborare per arrivare alla risoluzione del caso ed assicurare il killer alla giustizia. Attorno ai due “quasi buoni” ruota un’ intera comunità, quella di Broadchurch, che nasconde i propri segreti sotto al tappeto, mascherando i propri dubbi dietro ad un sorriso di circostanza.

L’ opera televisiva, che “riecheggia” al grande cinema di suspense di “Sir” Alfred Hitchcock (anch’ egli, non a caso, britannico), piace moltissimo ai nostri critici, in genere schizzinosi di fronte ai prodotti “massificati”. Aldo Grasso, una delle penne più “caustiche” ed intellettuali della critica spettacolare, ha classificato “Broadchurch” come una serie imperdibile. “Essa dimostra che anche al di fuori degli Stati Uniti si possono realizzare fiction di alta qualità”. Nonostante le entusiastiche parole di Grasso e dei suoi colleghi, però, le grandi emittenti televisive – Rai, Mediaset, Sky – non hanno mosso un passo per assicurarsi la messa in onda dell’ ambiziosa serie crime. Il motivo, considerate le “opere” trasmesse dalle reti concorrenti (caratterizzate, talvolta, da una spiccata mancanza di buon gusto), resta incomprensibile. Poco male per i patiti dello show britannico, che non perderanno una sola puntata di “Broadchurch” a prescindere dal canale che ne garantirà la messa in onda.