Russia, lo spettro della censura su Twitter: rischio oscuramento

 

Twitter

 

Un nuovo “spauracchio censura” si abbatte sul mondo dei social network in Russia. Secondo le nuove leggi sulle informazioni on-line approvate dalla Duma infatti, il noto sito americano di microblogging e condivisione di contenuti multimediali Twitter non solo non starebbe rispettando le norme previste dal Governo russo, ma addirittura avrebbe ignorato gli avvertimenti lanciati dall’ agenzia di supervisione dei media Roskomnadzor, spingendo la superpotenza europea a minacciare di oscurare, anche se solo per pochi minuti, Twitter e Facebook nell’ intera Nazione. La stessa situazione si era registrata, durante lo scorso mese di marzo, in Turchia: il social network, allora, fu oscurato dal Governo per impedire la diffusione di alcune notizie, ritenute potenzialmente “scomode” dai poteri alti.

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“RICHIESTE SENZA RISPOSTA”. Alla base della drastica scelta, presa dal Governo russo, di “occultare” Twitter, ci sarebbero dei contenziosi legati ad alcune richieste rimaste, a detta dei sovietici, inascoltate dalla società americana creatrice del noto sito. Il numero due di Roskomnadzor Maksim Ksenzov, intervistato dal noto quotidiano russo Izvestia, ha parlato di una decisione “Drastica ed inevitabile”, giacchè i vertici a capo di Twitter non avrebbero offerto garanzie necessarie a soddisfare i parametri richiesti dal Duma per quanto riguarda, in particolare, la protezione dei dati personali in rete e la creazione di account non rintracciabili. La vera “spina nel fianco” dei Russi però, riguarda la diffusione di notizie e contenuti ritenuti “estremisti” tramite Twitter, per i quali il Governo aveva chiesto al sito di microblogging una radicale operazione di censura.

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“POSIZIONE NON COSTRUTTIVA”. Le nuove leggi in materia di informazioni diffuse in rete approvate dalla Russia contemplano la possibilità, da parte della Procura Generale, di richiedere l’ oscuramento o, in casi eccezionali, persino la chiusura di siti web, anche senza ottenere il consenso di un giudice. Un rischio realmente concreto per Twitter, accusato da Ksenzov di avere mantenuto, nell’ ambito di questa annosa diatriba, una “Posizione non costruttiva” e poco collaborativa.

Le norme entrate recentemente in vigore in Russia impongono l’ obbligo a tutti i social media, blog o siti che vantano più di tremila utenti al giorno di registrarsi come media a tutti gli effetti offrendo accesso, qualora fosse richiesto dalle autorità, ai dati degli account registrati su tali portali. Si tratta di una massiccia operazione di controllo e smistamento delle informazioni che navigano in rete insomma, con un conseguente oscuramento delle notizie meno gradite alla Duma. Condizioni “estreme” alle quali Twitter pare non voglia sottostare, impegnandosi a difendere fino in fondo la libertà d’ espressione di ogni singolo individuo.