Testata pre-elettorale: ex-segretario di Sel in ospedale dopo la lite

Sel
Marco Brandolino in ambulanza subito dopo la rissa

Nichelino – In vista delle elezioni municipali della cittadina in provincia di Torino, due candidati hanno avuto un’accesa lite, terminata con gravi conseguenze per la vittima. Tutto è accaduto dopo una lite accesa tra i due, che si trovavano nei seggi in allestimento nella scuola Papa Giovanni. Dopo il diverbio, la forte testata di Renato Marando, esponente dell’area Comunisti Italiani e capolista del partito alle elezioni comunali. A ricevere il colpo è stato un altro aspirante alla carica: Marco Brandolini, ex-segretario provinciale di Sinistra Ecologia Libertà (Sel). Grazie al poliziotto che era già presente durante l’allestimento dei seggi, Brandolini è stato subito portato all’ospedale Santa Croce di Moncalieri.

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Il politico ha riportato una frattura del setto nasale e probabilmente alcune lesioni in altre parti della testa, dato il collare con il quale è stato dimesso dalla struttura. La polizia, invece, attende il referto medico da parte dell’ospedale, perché per prassi scatta la denuncia d’ufficio allorquando la prognosi supera i 20 giorni. Brandolini non avrebbe neanche bisogno di querelare l’avversario, se così fosse, ma gli fanno forza gli altri componenti del partito. “Una vergognosa aggressione”: così commenta l’episodio l’attuale segretario di Sel, Nicoletta Cerrato, che ha pubblicato una nota nella quale esprime vicinanza all’alleato e chiede la massima pena da parte delle forze democratiche.

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Peraltro, non è affatto la prima volta che Marando manifesta una certa aggressività nei confronti di Brandolino: già durante una seduta del consiglio comunale, il politico avrebbe tentato quanto solo oggi è riuscito a mettere in atto. Le conseguenze di tale gesto sono ancora da definire, ma la parte lesa può sempre sporgere denuncia, secondo propria discrezione. A tal proposito e sfidando Marando, si è espresso un altro esponente di Sel, Santo Cristaro: “La democrazia non è violenza ma dialogo.”