Fotografare la scheda elettorale e farsi scoprire dal presidente del seggio: è successo questa mattina a Bellizzi, in provincia di Salerno, dove si vota per le Europee, ma anche per l’elezione del sindaco ed il rinnovo del Consiglio Comunale. Nel seggio elettorale di Piazza de Curtis, un 33enne è stato sorpreso a fotografare il proprio voto: i presenti hanno subito fatto intervenire i carabinieri e l’uomo, che ora si trova comunque in stato di libertà, è stato denunciato dalle autorità. Inoltre, i militari della compagnia di Battipaglia hanno sequestrato il telefonino con il quale è stata scattata la foto e hanno anche annullato la scheda elettorale del 33enne.
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LE PROCEDURE – Queste sono le procedure che vengono rigorosamente seguite presso i seggi elettorali: il presidente dell’ufficio elettorale di sezione, all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale da parte dell’elettore, invita l’elettore stesso a depositare telefoni cellulari o altri oggetti in grado di fotografare e registrare immagini, di cui è al momento in possesso. Le apparecchiature depositate dall’elettore sono prese in consegna dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione unitamente al documento di identificazione e alla tessera elettorale e vengono restituite dopo l’espressione del voto. Chiunque violi tale divieto è passibile di denuncia alla competente autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie. Questo è quello che recita il decreto legge, datato 1 aprile 2008, che mira a garantire la segretezza del voto elettorale.
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Non sono note le dinamiche dell’accaduto: se sia stato il flash del telefonino ad attirare l’attenzione del presidente del seggio oppure il fatto che il 33enne salernitano sia rimasto per troppo tempo all’interno della cabina elettorale. Non sono note neanche le motivazioni del gesto: se si tratti di una semplice “bravata” o se alle spalle ci siano motivazioni più serie. L’uomo è stato comunque denunciato e rischia di pagare una forte ammenda, se non addirittura subire pene detentive.