Elezioni europee, M5s al 45% se avessero votato solo i giovani


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Se alle ultime elezioni europee avessero votato soltanto i giovani compresi tra i 18 e i 29 anni il M5s avrebbe raggiunto un 45,4%, distanziando di 12 punti il Pd, un risultato ben diverso da quello avutosi in realtà. Bruno Vespa nella sua trasmissione ha analizzato il voto degli italiani nei dettagli e per fascia d’età e ciò che è emerso sembra dare ragione a Grillo, quando parla di “Paese di pensionati”.

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Quindi il trionfo di Renzi, innegabile, ha i piedi di argilla, perché nel lungo periodo è il M5s ad essere favorito, dato che le nuove generazioni sono tutte per l’ex comico. Un dato molto interessante, poiché a livello strategico Il M5s ha già vinto ed è solo questione di tempo che diventi prima forza del Paese e nel frattempo avrà modo di imparare a diventare forza di proposta e non solo di protesta.

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Il Pd di Matteo Renzi ha prosciugato Scelta civica, ma non ha preso un numero consistente di voti da M5s e Pdl. I voti che Berlusconi e Grillo hanno perso per strada sono finiti nell’astensione. E’ questa, in estrema sintesi, l’analisi dei flussi elettorali svolta dall’Istituto Cattaneo sul travaso dei voti fra le europee di domenica e le politiche dello scorso anno.  La “stanchezza elettorale” del M5s – così la definiscono i ricercatori – è in parte spiegata dalla “ripresa della Lega nord“, ma ha pesato anche l’effetto “mancate promesse che l’assenza dal governo inevitabilmente genera”. Quanto al Pd, i ricercatori del Cattaneo registrano un evidente effetto Renzi, “o meglio un effetto leadership” che, rivela l’analisi dei flussi, non solo ha chiamato al voto i potenziali astensionisti che nel 2013 votarono dem, ma anche i “governisti” in cerca di stabilità che l’anno scorso si erano affidati a Mario Monti. In ogni caso anche in questo caso i sondaggi preelettorali hanno fatto flop.