Troutdale – Un ultimo giorno all’insegna del sangue: è quanto hanno vissuto gli studenti di un liceo americano, teatro della sparatoria attuata da un uomo vestito di giubbotto antiproiettile e casco poco prima dell’orario delle lezioni. L’aggressore ha estratto un’arma semiautomatica ed ha cominciato a sparare per aria: ha ferito un insegnante ed ucciso un altro studente, poi è arrivata sul posto la polizia ed il criminale è stato eliminato. La dinamica tra la sparatoria e la morte dell’uomo è poco chiara: il capo della polizia, Scott Anderson, ha dichiarato di aver identificato l’uomo, ma non ha rilasciato informazioni a riguardo, né ha rivelato le circostanze della sua morte.
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Tutto è accaduto in fretta, erano appena le 8.00 del mattino quando ha avuto inizio l’incubo dei liceali: un attimo dopo un 19enne era steso a terra in un lago di sangue e per lui non c’è stato nulla da fare. L’insegnante rimasto ferito invece versava in condizioni migliori, tanto che i sanitari hanno potuto soccorrerlo sul posto, senza necessità del trasporto in ospedale. I fatti continuano ad essere vaghi, si cercano risposte alle domande che continuano a sorgere non tanto tra gli studenti od i presenti, ma tra i familiari del giovane studente morto durante la sparatoria.
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Alcuni ragazzi hanno addirittura pensato che si trattasse di uno scherzo: inizialmente si vociferava che la scuola stesse per essere chiusa, proprio a seguito dell’attacco da parte dell’aggressore armato. Solo dopo gli spari gli studenti che si apprestavano al loro ultimo giorno di scuola hanno capito che la situazione, invece, era molto più che seria. Il distretto scolastico ha richiarato il lutto per la perdita dello studente 19enne, si può considerare il bilancio di una sola vittima positivamente, data la mole di giovani che avrebbero potuto morire allo stesso modo. Questa prospettiva però non può placare il dolore dei compagni di scuola, degli amici e dei familiari del ragazzo morto per la follia di un criminale.
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