Parkland

Florida, strage in un liceo a Parkland: arrestato il responsabile

Ennesima strage in una scuola americana. Il grave episodio si è consumato stavolta a Parkland, in Florida. Un ragazzo di 19 anni, Nikolas Cruz, è entrato nella sua ex scuola armato di fucile e ha sparato all’impazzata uccidendo almeno 20 persone e ferendone un numero ancora imprecisato. Dopo alcune ore è stato arrestato.  Secondo le prime ricostruzioni della polizia di Parkland sarebbero morti anche alcuni insegnanti  e anche l’allenatore della squadra di football. Addirittura una insegnante sarebbe morta perchè avrebbe fatto scudo ad alcuni suoi allievi, cercando invano di salvarli. Molti studenti e professori sarebbero riusciti a salvarsi barricandosi e chiudendosi a chiave in alcune aule. Quasi immediatamente dopo la strage, sono arrivate le forze dell’ordine in grande numero e hanno fatto evacuare tutti gli studenti salvi dalla scuola.

La scuola dove si è consumata la carneficina si chiama Marjory Stoneman Douglas High School e ha un campus dove sono iscritti almeno tremila studenti. La tragedia di Parkland ha scosso tutta l’America, in primis Donald Trump, che tramite twitter ha espresso il suo dolore e il suo sconcerto. Inoltre quest’avvenimento ha riaperto in maniera incisiva il dibattito sulla sicurezza e sull’uso delle armi da fuoco negli Stati Uniti. Le stragi nella scuole degli Stati Uniti sono diventate una triste abitudine e gli esempi da fare sarebbero tanti. Basti pensare che, dall’inizio del 2018,  sono già state già 19 le sparatorie che hanno coinvolto studenti.

 Parkland, il possibile movente della strage

I giornali americani hanno fatto sapere che Nikolas Cruz, il ragazzo che ha compiuto la strage, era un ex studente con un profilo psicologico difficile. Infatti secondo alcune testimonianze, l’anno scorso era stato allontanato dalla scuola perchè considerato potenzialmente pericoloso. La sospensione quindi potrebbe essere il motivo della vendetta di Nikolas. Un professore del campus avrebbe riferito che il ragazzo avrebbe fatto delle minacce ad altri studenti. Alcuni suoi compagni avrebbero dichiarato che il loro compagno era già andato armato a scuola in passato. Ad avvalorare queste ipotesi, ci sono alcune sue foto su Instagram, dove aveva in mano pistole e coltelli e dove prendeva in giro i musulmani con delle frasi inquietanti. Addirittura avrebbe partecipato a delle chatroom su Youtube, dove si parlava di produzioni di armi e di bombe.

Ricordiamo che Donald Trump ha tagliato i fondi destinati al sistema di controllo delle armi da fuoco. Una decisione che ha lasciato  sconcertati tanti americani e alla luce dell’ennesima sparatoria, non si può dare loro torto. Ieri abbiamo raccontato il gesto eroico di un ragazzo italiano che ha salvato un bambino, mentre oggi siamo costretti a riportare con dolore l’ennesima carneficina con tante giovani vittime in America. La speranza è che il governo Trump prenda consapevolezza della necessità di intervenire in maniera efficace sulla questione dell’uso libero delle armi da fuoco.