Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato il presidente ucraino Petro Poroshenko dicendo di essere in grado di inviare militari in Polonia, Romania e nel Baltico. “Se volessi le truppe russe potrebbero essere in due giorni non solo a Kiev, ma anche a Riga, Vilnius, Tallinn e Varsavia o Bucarest”, avrebbe detto Putin secondo la Sueddeustche Zeitung citando fonti Ue.
La tregue raggiunta in Ucraina poco tempo fa è stata nuovamente violata. Nella scorsa notte a Donetsk sono rimaste uccise due persone ed altre quattro sono rimaste ferite, a riferirlo sono i separatisti della Repubblica popolare di Donetsk. “Sono 9 le case danneggiate, due i morti e feriti quattro civili”, hanno detto i miliziani.
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Petro Poroshenko, inoltre, in un’intervista alla televisione canadese Cbc ha spiegato come l’Ucraina “ha infranto qualsiasi speranza di ripristinare dell’Unione Sovietica”. Il presidente ucraino si trova attualmente in visita in Canada ed ha aggiunto che il suo paese “ha bisogno di tutto il mondo nella lotta per il suo problema di sicurezza”. Alla domanda su una possibile nuova “guerra fredda”, il presidente ha affermato come in parlamento si sia votato a favore della ratifica dell’accordo di associazione con l’Ue: “L’Ucraina ha attraversato il Rubicone e ha infranto qualsiasi speranza di ripristinare dell’Unione Sovietica. Siamo una nazione europea”.
Intanto una troupe della BBC è stata aggredita nella Russia meridionale mentre era intenta a raccogliere materiale sulla morte di militari russi oltre il confine con l’Ucraina. La notizia arriva direttamente dalla radio Eco di Mosca. Sarebbero stati aggrediti all’uscita da un bar da alcuni uomini che gli hanno distrutto la telecamera e, mentre erano dalla polizia, qualcuno è entrato nella loro auto ed ha cancellato i video fino ad allora registrati.
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Nella giornata di ieri, inoltre, oltre 12 civili sono rimasti uccisi nel sud-est dell’Ucraina seppur ci fosse la tregua. Secondo quanto affermato dalle forza armate di Kiev, almeno 10 civili sono deceduti in seguito ad un bombardamento di artiglieria a Nizhnia Krinka, a circa 20 chilometri da Donetsk. Le accuse sono rivolte direttamente ai miliziani separatisti e sarebbero stati usati dei missili Grad. Secondo l’Onu almeno 2.900 persone hanno perso la vita nel conflitto iniziato ad aprile nel sud-est dell’Ucraina.