“Contiamo di presentare in Senato un emendamento alla legge di stabilità per inserire questa norma – ha aggiunto il sottosegretario – con l’intenzione di renderlo effettivo già da gennaio dell’anno prossimo. Con questo strumento consideriamo di recuperare in modo pressoché totale l’evasione. C’è un’evasione per cui siamo tra i primi in Europa che è attorno ai 600 milioni per un canone che è oggettivamente tra i più bassi in Europa. Questa situazione non è più tollerabile”.
“La scelta vera – ha continuato Giacomelli – è che, d’accordo con Rai, la nostra intenzione è di non trasferire alla Rai in aggiunta al gettito attuale l’evasione recuperata ma abbiamo deciso di restituirla interamente ai cittadini, abbassando fortemente il canone”. Non ci sarà il pagamento per le seconde case: “Tendenzialmente l’idea è quella di evitare che chi ha la seconda casa paghi di più. Anzi, diciamo che in linea di massima sulla seconda casa è escluso. Qui si tratta di capire – ha precisato Giacomelli – come introdurre qualche punto di equità. C’è chi dice che potremmo incrociare i dati del reddito, e legare il canone all’Irpef, io sono un po’ perplesso su questa possibilità. Legato all’Irpef mi pare molto più complesso e farraginoso”.
GRILLO: NO AL CANONE IN BOLLETTA – “Il canone Rai in bolletta non si può mettere”. Afferma Beppe Grillo sul suo blog. “Una questione molto controversa – si legge – che già da anni si discute e poi si è sempre accantonata, perché presenta delle difficoltà particolari, si parla di profili di incostituzionalità. In ogni caso i gestori sono moltissimi e non si sa come ripartire su tutti questi gestori l’onere del canone Rai. Ma ancor più grave non si sa come dimostrare chi possiede un televisore e chi no!”.