TESTIMONI PREFERENZIALI. nel corso della concitata giornata l’ attentatore ha liberato circa cinque ostaggi, traumatizzati e stremati dalle circa sei ore di prigionia forzata. Il “sequestro forzato” della caffetteria Lindt a Sydney è stato vissuto in prima persona dai dipendenti della redazione televisiva Channel Seven, i cui uffici sono situati proprio di fronte alla caffetteria presa in ostaggio. “Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale” hanno raccontato sconvolti i giornalisti alla Australian Broadcasting Corporation.
Alcune emittenti radio e televisive locali hanno reso note alcune telefonate, effettuate dagli ostaggi per conto del sequestratore. L’ uomo avrebbe chiesto una bandiera dello Stato Islamico in cambio della liberazione di altri civili, intrappolati ed esausti nella caffetteria. Lo pseudo terrorista avrebbe anche chiesto di ottenere un colloquio con il Premier australiano Tony Abbott.
Il Capo Aggiunto della Polizia dello Stato del Nuovo Galles del Sud Catherine Burn ha sottolineato come l’ intento delle forze dell’ ordine locali sia quello di trattare pacificamente con l’ attentatore di Sydney.