Parigi blindata, un milione di persone attese in piazza

Parigi

PARIGI – Più di un milione di persone e oltre quaranta tra capi di Stato o di governo saranno attesi oggi a Parigi per dire no all’assassinio per volere di Dio. Il popolo francese prova emozioni contrastanti: sollievo, orgoglio e paura. Sollievo, perché i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly, gli assassini islamisti responsabili di diciassette morti, sono stati uccisi. Ma la donna più ricercata del paese, Hayat Boumeddiene, moglie e probabilmente complice di Coulibaly, non verrà scovata molto facilmente in quanto è fuggita in Siria, quindi non sembra poter creare problemi. La situazione non può certo definirsi normale, ma vige uno stato di tranquillità apparente.

La Francia, oggi più che mai, deve reputarsi una nazione orgogliosa. Tutto il popolo si è unito per manifestare contro tali atrocità, tanto che ieri 600mila persone sono scese nelle strade di ogni paesello o città, tutti con la scritta “Je suis Charlie” ed in mano una matita. A Parigi, oggi, è prevista una folla ancora più grande di quella a cui abbiamo assistito nei giorni precedenti: la Bbc azzarda la cifra di un milione. Il presidente François Hollande sarà presente insieme al suo predecessore Nicolas Sarkozy e tutti i politici francesi.

I maggiori leader europei, compresa la Merkel, Cameron, Renzi e Rajoy, saranno in piazza. Da sottolineare la presenza dell’emiro del Qtar e Re Adballah II di Giordania con a Regina Rania e, a sorpresa, anche Benjamin Netanyahu (primo ministro israeliano, ndr). Il livello di sicurezza è stato alzato ad un livello eccezionale: si parla di 2.200 agenti in divisa e 150 in borghese, 20 squadre di cecchini, 24 di forze mobili, 56 di motociclisti, insieme ad altri 2mila poliziotti e 1.350 soldati di pattuglia sparsi per Parigi.

La paura, però, resta ancora nei cuori di tutti i francesi tanto che Disneyland è stata evacuata per lo scherzo di un turista. I servizi di sicurezza non sembrano essere così efficienti, visto anche che Kouachi e Coulibaly erano noti a tutti. Il primo ministro Manuel Valls ha ammesso che sono state riscontrare dei problemi ed annuncia l’arrivo di riforme. I giornali, intanto, scrivono che nelle scuole alcuni alunni musulmani hanno protestato per il minuto di silenzio dopo la strage a Charlie Hebdo. Una scena a dir poco assurda e preoccupante. 

Je suis Charlie