In secondo luogo, va notata la categorizzazione degli spazi, ovvero l’allestimento delle varie zone in base alla raccolta di stand dedicati alla stessa attività. Ad esempio, un’area rurale del perimetro è stata allestita in tema medievale, grazie alla presenza di arene da combattimento con spade, lezioni di arti marziali, nonché un gazebo. All’interno di questo, il famoso trono di Game of Thrones su cui sedere e gli stand dei giochi di ruolo più gettonati della Campania, basati su temi che spaziavano dall’horror al soprannaturale. Le cacce al tesoro sono partite da quest’area ed hanno raccolto molti proseliti. Questa come anche l’area dedicata alle mostre sulla storia del fumetto in Italia, grande occasione per mostrare agli ospiti l’altro dato del Comicon, quello culturale che arricchisce tutti i tipo di utente.
Un altro elemento degno di nota è senza dubbio la decisione di cambiare la tariffa basata sulla frequenza di visitazione del Comicon, dato che sicuramente merita di essere analizzato ma può essere visto da punti di vista pro oppure contro a seconda della esigenze personali. Infatti, i costi sono aumentati di una cifra non enorme, ma comunque in vista, cosa che può pesare ad alcuni come no. Gli abbonati a tutti i 4 giorni hanno ricevuto tra le altre cose vari sconti per alcuni stand, una fila riservata nei punti ristorazione ed una sacca con sopra il logo dell’evento. La valutazione qualità-prezzo è molto dibattuta, ma sulla limitatezza dei biglietti acquistabili c’è stato solo consenso dai previdenti, mentre gli ultimi arrivati hanno potuto acquistare per la metà del prezzo di abbonamento il biglietto giornaliero, anch’esso con disponibilità limitata. Non è chiaro se questa mossa abbia avvantaggiato di più le tasche degli organizzatori o i visitatori, fatto sta che almeno fino a sabato si è respirata un’atmosfera insolitamente pacata, con un’altrettanto inconsueta serenità sia nei padiglioni – dove tutto ciò l’anno scorso sembrava un’utopia – che all’esterno.
Dulcis in fundo, la security. Forse quest’aspetto lascia ancora a desiderare secondo un’opinione generale, poiché i braccialetti distintivi utilizzati l’anno scorso sono stati ugualmente distribuiti per l’edizione 2015 ma senza alcuna utilità. Inoltre i controlli sono stati abbastanza carenti e poco uniformi a seconda delle giornata in cui bisognava passare un controllo delle borse prima di entrare alla fiera, mentre in altri giorni la sicurezza restava ferma al documento di riconoscimento.