Istat, diminuite violenze su donne: le vittime denunciano di più

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Notizie tutto sommato positive dall’Istat, che ha documentato la frequenza delle aggressioni verso le donne italiane, relativi agli ultimi 5 anni.  Innanzitutto, il numero di episodi totali ha subito un calo di ben due punti percentuali: dal 13,3% del 2009 all’11,3% del 2014. Entrando nello specifico, un’ottica di questo tipo si riscontra sia nei casi in cui l’aggressore è un partner o qualcuno che lo è stato, sia da parte di sconosciuti. Nel primo caso, gli episodi di violenza fisica sono scesi dal 5,1% di cinque anni fa al 4%, mentre quando si è trattato di violenza sessuale da parte di partner o ex gli eventi sono accaduti nel 2% dei casi, rispetto al 2,8% del 2009. Uno scarto per nulla indifferente, riscontrato positivamente soprattutto dalle studentesse: ancora vittime dei partner nel 2,4% degli episodi verificatisi, nell’11,9% sono vittime degli ex e nel 22% da terzi. Anche qui la differenza con i dati registrati nel 2009 fa sperare, siccome all’epoca i dati erano rispettivamente il 5,3% nel caso di un partner, il 17,1% da parte di ex ed il 26,5% quando l’aggressore era stato qualcun altro.

E’ strettamente legato alla violenza sulle donne il fenomeno dello stalking, che in Italia si registra ancora fortemente, ma anch’esso in calo: sono 3.466.000 le donne coinvolte secondo i dati più recenti, corrispondenti al 16,1% delle vittime totali, che sono circa 6.788.000 donne. Anche la violenza psicologica, che in realtà riguarda già tutte queste forme di aggressione, è in calo per quanto riguarda episodi limitati a questo specifico tipo di violenza. Nei cinque anni presi in esame dall’Istat, i dati a riguardo mostrano una riduzione ben più significativa: dal 42,3% del 2009 al 26,4% del 2014. Questa graduale diminuzione è probabilmente dovuta alle campagne di sensibilizzazione che negli anni hanno portato le vittime di violenza a denunciare l’aggressione o la violenza sessuale con maggiore sicurezza nelle proprie capacità di uscire da quell’incubo.

Le associazioni sorte proprio a questo scopo sembrano aver sortito l’effetto sperato, nonostante ci sono altri dati a minacciare quella che sembra una situazione più che mai stabile e protetta. Infatti, nonostante si siano verificate con meno frequenza, questi tipi di violenza si sono fatti sempre più cruenti, considerata presupposta l’invariata percentuale di casi di stupri o tentati stupri: l’1,2% circa. Le ferite da parte del partner sono aumentate del doppio rispetto al 2006, passando dal 26,3% dell’epoca al 40,2% del 2014.