non ci sono i presupposti giuridici per agire. Il nuovo codice penale russo, infatti, in vigore dal 2002, contempla solo la repressione degli abusi sessuali commessi da uomini su donne e non viceversa.
Il povero tassista ha cercato un appiglio nel vecchio codice penale sovietico ma, anche tra le norme più restrittive del precedente ordinamento giuridico ,è prevista unicamente la violenza carnale inferta dai maschi sul gentil sesso.
Nessun speranza dunque di ottenere giustizia. Solo in Ucraina, potrebbe ottenere soddisfazione, dove sono in vigore norme che contemplano genericamente il reato di violenza carnale contro la “persona”.
L’altra possibilità per incriminare le tre giovani violentatrici è di ottenere il riconoscimento delle lesioni corporali subite durante l’aggressione. Una decina di anni fa, infatti, un gruppo di detenute evase da un penitenziario nella regione siberiana di Krasnoiarsk aveva sequestrato un secondino costringendolo ad avere rapporti intimi con loro in una casupola abbandonata .Il secondino aveva sofferto sevizie ai genitali e il tribunale così aveva potuto condannarle per lesioni corporali.