Kazan (Russia) – Un oro da record, indimenticabile, che ha il sapore di tanti, tantissimi sacrifici ripagati. In un universo sportivo nostrano che ha regalato più batoste che sogni, Tania Cagnotto si configura come una vera campionessa. Niente doping, né scommesse, nessuna scorrettezza: la 30enne bolzanina è un’atleta forgiata dal sacrificio, dalle tante delusioni che finalmente, nella “gelida” Russia, è riuscita a togliersi la più grande delle soddisfazioni: oro mondiale nei tuffi da un metro. Cinque esecuzioni perfette che hanno fatto capitolare persino i due piccoli “mostri” cinesi Shi Tingmao ed He Zi (rispettivamente argento e bronzo dietro alla “nostra” Tania).
SUDORE E LACRIME. Tania Cagnotto è l’emblema di quello sport – il tuffo da trampolino – forse troppo spesso sottovalutato nel nostro Bel Paese, ma che torna in auge quando i nostri atleti riportano vittorie importanti, come quella di ieri. Una vittoria costruita sin dal primo tuffo, l’Uno e Mezzo Ritornato. “Non vedevo l’ora di iniziare – ha ammesso a caldo Tania Cagnotto – Non sapevo dove sbattere la testa fin dalle eliminatorie. Dopo il primo punteggio mi sono sentita subito molto meglio”.
Una vittoria solida, costruita manche dopo manche; una supremazia tricolore alla quale le Cinesi si sono subito dovute arrendere. La piccola grande leonessa di Bolzano ha inflitto una dura lezione alle “regine” del trampolino, con una “cinquina” azzeccata che la ripaga, ad un passo dal termine della sua carriera, di tutto il sudore speso per la sua passione numero uno, la piscina. “E’ il giorno più bello della mia vita, un sogno realizzato – ha dichiarato emozionata e commossa Tania Cagnotto, che ha riportato in Italia un titolo da record, ben 40 anni dopo la vittoria in Colombia di Klaus Dibiasi – Era uno dei miei sogni nel cassetto, l’altro vedremo a Rio. Pensavo di aver perso l’occasione lì, in Spagna, invece eccomi qui: me lo sentivo, già dai preliminari, che qualcosa di buono era nell’aria. Non ho dormito tutta la notte, non stavo più nella pelle, non vedevo l’ora di salire su questo trampolino e non pensarci più”.
E dopo il sudore, eccole: le lacrime di gioia di Tania Cagnotto, di papà Giorgio, del team al completo, compresa l’amica e partner di tuffi Francesca Dallapè (con la quale, purtroppo, è sfumata la chance di ottenere la medaglia nel sincro). Una gara perfetta, quella di Tania, come confermato da Giorgio Cagnotto, orgoglioso della sua “bambina” che, dopo la competizione di Rio, si fermerà: “E’ stato il mio ultimo Mondiale. Non potevo trovare modo migliore per chiudere la mia carriera in bellezza”.