Roosh V, il “guru” della violenza. Petizione contro i suoi libri

I promotori della altrettanto discussa petizione chiedono a Jeff Bezos, CEO di Amazon, di non trarre profitto dallo stupro. L’accusa, rivolta al colosso dell’e-commerce è quella di “Fare soldi con  un uomo che spiega ad altri uomini come sopraffare e stuprare le donne”. Un dibattito spinoso e doloroso, che non solo riaccende i riflettori sulla disastrosa piaga della violenza e dell’estremo turismo sessuale oltre i propri confini, ma che rilancia un acceso ed aspro dibattito sulla libera espressione delle proprie opinioni, anche se deprecabili e al limite del legittimo. Quando è il caso di limitare la libertà di pensiero, parola e azione? E’ giusto farlo? E’ il caso di perseguire “ciarlatani” dal pulpito pericoloso, aventi un potenziale seguito ancor più agguerrito?

L'”illustre” mister Roosh V, non parco di essere finito sugli scaffali di una delle librerie telematiche più grandi al Mondo, gestisce anche un blog: un “bloc notes” formato web dove il “nostro” riporta pensieri, opinioni, squallidi consigli. E proposte che definire indecenti è dir poco, in primis quella di rendere legale lo stupro perchè, a detta del “guru”, colpevoli delle violenze sono le stesse donne, ree di andare a letto con “l’uomo sbagliato”. “Ho pensato a questo problema, e sono sicuro di avere la soluzione: rendere lo stupro legale se fatto in una proprietà privata. Propongo di rendere la violenza compiuta su una donna non punibile dalla legge se fatta fuori dal suolo pubblico”, ha scritto sul suo blog Roosh V, scatenando una comprensibile ondata di sdegno e disgusto, non solo nel gentil sesso.

Se gli USA approvassero l’assurda proposta di legge dello scrittore avremmo, a detta di Roosh V, un sostanziale calo degli stupri, “Perché le donne smetterebbero di seguire strani sconosciuti nelle loro case. Inoltre, sempre meno uomini sarebbero ingiustamente incarcerati. Fino ad allora, questa distruttiva cultura dello stupro continuerà, e le donne – che trattiamo come fossero bimbi – continueranno ad agire come bambini”. Una proposta che il Governo americano non mancherà di rispedire al mittente, che oramai ha ottenuto ciò che voleva: pubblicità facile sfruttando una problematica così difficile, grazie ad un approccio misogino e fortemente sessista.