Secondo l’Fmi, in Italia quest’anno il Pil aumenterà dello 0,8%, mentre nel 2016 si arriverà all’1,3%. I punti in percentuale rispetto alle stime sono per entrambi positivi. Il tasso di disoccupazione resta comunque fermo al 12,2%, mentre nel 2016 calerà all’11,9%. Vengono richieste delle riforme volte a migliorare la situazione visto che gli italiani senza lavoro sono ancora troppi.
Matteo Renzi ha affermato che la crescita per l’Italia è possibile e che può raggiungere i livelli della Germania. Thomas Helbling, che lavora presso il dipartimento economico della Fmi, afferma che questa ripresa è possibile nel medio termine, ma nel lungo è più difficile perché mancando delle riforme nel nostro paese la produttiva è ancora bassa.
Sempre secondo l’Fmi, il pil dell’area europea raggiungerà l’1,5% nel 2015 e l’1,6% l’anno prossimo. Rispetto al resto del mondo si registra una differenza in negativo del 2% circa. Si registrano invece miglioramenti per quanto riguarda la Cina e gli Stati Uniti. Il primo registrerà infatti un aumento del pil dello 6,3% per il prossimo anno, mentre il paese americano arriverà al 2,8%. L’Fmi registra invece un brutto colpo per la Russia che vede un rallentamento di circa l’1%.
La Bce afferma che questi sforzi di politica monetaria devono continuare ad aumentare e devono essere sostenuti per rafforzare i bilanci delle banche. L’Fmi sottolinea inoltre che ci sarà una supervisione serrata dei crediti deteriorati e delle misure per migliore l’insolvenza e le procedure di pignoramento.