ACCETTI. Il Gip in particolare si concentra sui due “personaggi chiave” dei casi Orlandi-Gregori. Il primo è il controverso Marco Accetti, autore di filmini di dubbio gusto nei quali possono rasentarsi anche elementi pedopornografici. Accetti è, secondo Giorgianni, “Affetto da smania di protagonismo e da pubblicizzazione della propria immagine, con una spasmodica ricerca di accesso ai media e della loro costante attenzione. Un soggetto, in sostanza, inattendibile in quanto portato a inventarsi storie e situazioni”. Accetti sarebbe, inoltre, coinvolto nella scomparsa di due poveri bimbi, uno dei quali rinvenuto cadavere nella Capitale.
MINARDI. Ritenuta da sempre la “supertestimone” del caso Orlandi, l’ex compagna di De Pedis Sabrina Minardi non avrebbe, a detta del Gip, dato un contributo poi così essenziale alle indagini. “Al di là delle ulteriori versioni offerte dalla teste circa le modalità con le quali i rapitori si erano disfatti del cadavere della Orlandi“, la Minardi pare sia stata incapace di “Fornire informazioni precise ai fini dell’individuazione del luogo in cui il riferito disfacimento del cadavere fosse avvenuto”. Un dietrofront eclatante, dato che sulle dichiarazioni della donna si basava una buona fetta del caso Orlandi-Gregori, che coinvolgeva i poteri alti della Chiesa, tra i quali lo Ior e il Banco Ambrosiano, associando esplicitamente Stato, Chiesa e Banda della Magliana.
Il fratello di Emanuela Orlandi non ha nascosto la sua delusione appena saputo dell’archiviazione dei due casi. “Non ci arrendiamo, vogliamo la verità – ha fatto sapere, nella giornata di ieri, Pietro Orlandi – Valuteremo con i nostri legali le azioni da intraprendere, anche il ricorso in Cassazione. Rinnovo quindi l’appello a Papa Francesco perché ci possa aiutare ad arrivare alla verità”.