Olio spacciato per extravergine, indagate sette aziende

Olio extravergine

I carabinieri del Nas di Torino hanno rilevato che l’olio di alcune famose marche era spacciato per extravergine mentre, invece, era di “categoria 2”: ciò significa di qualità inferiore e meno costoso. Carapelli, Santa Sabina, Bertolli, Coricelli, Sasso, Primadonna (confezionato per la Lidl) e Antica Badia (per Eurospin) prodotti in Abruzzo, Toscana e Liguria, questi i nomi delle aziende produttrici dell’olio non extravergine.

Il procuratore di Torino Raffaele Guariniello, dopo una segnalazione da parte di un periodico specializzato, ha scoperto l’inganno e ha denunciato per frode in commercio sette rappresentati legali delle aziende sopracitate, informando successivamente anche il ministero delle Politiche agricole. Al termine delle verifiche, i risultati parlano chiaro: i valori sono ben al di sotto di quelli definiti dall’Unione Europea come necessari affinchè un olio possa essere extravergine.

L’inchiesta è iniziata nel giugno di quest’anno quando il quotidiano mensile Il Test ha inviato una segnalazione al procuratore dei Nas di Torino. L’articolo arrivato nelle mani di Guariniello descriveva l’esito di una mini-inchiesta svolta durante un’annata particolarmente dura per la produzione dell’olio: per via anche della xylella, infatti, i produttori avevano deciso di risparmiare rivolgendosi all’estero o vendere prodotto più scadenti.

Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, a valle delle analisi su 20 campioni di olio non extravergine, ha affermato: “Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle indagini della Procura di Torino, perché è fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell’olio d’oliva italiano. Da mesi abbiamo rafforzato i controlli, soprattutto in considerazione della scorsa annata olearia che è stata tra le più complicate degli ultimi anni. Nel 2014 il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. È importante ora fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste impegnate oggi nella nuova campagna di produzione”.