“Un giorno mia madre mi ha dato l’autobiografia di Portia De Rossi e la sua storia era troppo simile alla mia per poterla ignorare. Ho iniziato a identificarmi con la scrittrice, a comparare le mie abitudini alle sue, a portarmi il libro sempre dietro. È stato allora che il mio problema è diventato davvero reale“. Kaitlyn è riuscita a trovare la forza di affrontare il suo “mostro”, l’anoressia, compiendo il primo passo – quello più importante – ovvero consultare un medico. Oggi, a distanza di due anni, è più serena e dichiara: “In un certo senso era una fine e un inizio per me. Avevo affrontato i miei demoni e dimostrato che avevo una volta per tutte di poter superare quella malattia orribile”.
Dismorfofobia. La storia della giovane Kaitlyn è una di quelle a lieto fine, ma per una giovane che trova il coraggio per affrontare i propri demoni ce ne sono tante vittime di questo mostruoso disturbo alimentare. Le cause che spingono le ragazze (ma anche i ragazzi, dato che in questi ultimi anni sono aumentati i casi di anoressia maschile) a privarsi del nutrimento sono molteplici ma non si può ignorare affatto il ruolo che hanno il mondo della moda e la televisione. In Francia si stanno prendendo (finalmente!) provvedimenti: le modelle che vogliono sfilare in passerella devono essere munite di certificato medico che attesta” lo stato di salute della modella o modello, valutati soprattutto in riferimento all’ indice di massa corporeo, è compatibile con l’ esercizio della sua professione”.
Chiunque decida di ignorare questa clausola- che sia modella, modello oppure agente – dovrà pagare una multa di 75mila euro rischiando inoltre la pena di sei mesi di detenzione. Inoltre la nuova legge attacca fortemente l’effetto Photoshop: tutte le foto ritoccate dovranno essere certificate come tali, pena il pagamento di 37.500 euro. Per ulteriori informazioni sui disturbi alimentari, visitate il sito dell’ ABA (www.bulimianoressia.it).