Hiroshi Mori, come reinventare l’arte italiana in chiave manga

Hiroshi Mori

Hiroshi Mori è l’esempio vivente di come i giapponesi siano sempre più creativi, bizzarri ed alternativi. E di come siano, nel bene e nel male, sempre un passo avanti. Non facciamo in tempo ad abituarci al loro cibo che subito ci propinano il loro stile di vita. Assimiliamo le loro bizzarrie, dalla moda del cosplay a quella delle Harajuku girls ed ecco che loro s’inventano qualcosa di originale e nuovo. Anche se nel caso dell’artista la parola “nuovo” non è poi molto azzeccata, dato che Hiroshi Mori ha deciso di attingere dall’arte sacra italiana del XV secolo per ispirarsi e creare (anzi ri-creare) quanto da lui ammirato in chiave manga.

Certo, ai puristi ed ai bigotti non piacerà molto la versione Jap de “L’ultima cena” (la versione di Hiroshi Mori si chiama “The end”). Il capolavoro del genio di Leonardo Da Vinci datato fine 1498 stravolto come solo un mangaka può fare: Gesù ed i suoi apostoli sostituiti da un gruppetto di ragazze disegnate in chiaro stile manga (occhioni, capelli colorati, espressioni tipiche dei personaggi femminili degli anime nipponici). La bruna che,nel cenacolo manga style,ha preso il posto di Gesù Cristo ha lunghi capelli neri sui quali campeggia una luccicante aureola ed assume una posizione decisamente più “aggressiva” se paragonata a quella del Cristo dipinto da Da Vinci. I colori vivi e la presenza degli animali “sacri” per il popolo nipponico (i gatti e l’Akita Inu ai piedi del tavolo) fanno il resto. L’Akita insieme con altri cani e gatti sono una costante anche nelle altre opere “sacre” dell’artista.

“Attualmente il mio lavoro consiste in un remix di animazione e dipinti classici. Mi interessa il divario tra la cultura “chiusa” di manga e animazioni giapponesi, e l’aura di autorità assoluta che avvolge l’arte tradizionale giapponese e la pittura religiosa classica. Combinando le immagini delle due realtà, sia gli appassionati di Belle Arti che chi ammira animazione e manga potrà guardare i miei lavori e, spero, capire l’irriverente umorismo che cerco di raffigurare”  ha reso noto Hiroshi Mori sul suo sito internet (www.hiroshi-mori.com).