Il perverso mondo di Barbie nelle foto choc di Mariel Clayton

Barbie

L’immagine che state vedendo non è tratta da quell’episodio di CSI che aveva per protagonista il “killer delle miniature”. E non è neppure la riproduzione in scala o il plastico della scena di un crimine. Questa è la vita di Barbie, o almeno ciò che la fotografa Mariel Clayton crede che sia la vera vita della bambola più famosa del mondo. Dimenticate Barbie veterinaria, Barbie hostess, Barbie in villa e Barbie in motorino, accantonate per un attimo la visione che ciascuno di noi, durante l’infanzia, aveva della bionda bambola Mattel. La Clayton ha preso un mito, lo ha stravolto e lo ha mostrato al mondo, traumatizzandolo!

Scene erotiche degne di “50 Sfumature di grigio”, scene del crimine macabre e dettagliate, una Barbie inedita, sociopatica, ninfomane ma forse veramente autentica. La Clayton, artista e ” fotografa di bambole con un senso dell’humor sovversivo” sudafricana (classe 1980),ha avuto la “sfolgorante” idea di ritrarre Barbie ed il suo sadico ed erotico quotidiano durante un viaggio in Giappone. “Ero in un negozio di bambole tradizionali e mi si è aperto un mondo: con quelli che consideriamo giocattoli per bambine è possibile immaginare, e raccontare, tante storie” ha dichiarato l’artista. Barbie come veicolo per commentare stereotipi della società contemporanea, come semplice mezzo per farsi una “sana risata”.
La Clayton trasforma Barbie in un’assassina a sangue freddo, narcisista e distaccata al punto tale da arrivare ad insegnare biologia portando con se, a mo di clutch, una sacca di plastica contenente la testa della sua vittima ed un coltello, evidente arma del delitto, oppure in una donna tanto distaccata da arrivare a giocare ai videogiochi mentre il suo sottomesso-vittima Ken si dedica a farle del sesso orale. Ma c’è anche spazio per immagini di un quotidiano più normale, come quello ritratto dallo scatto “Peace” che ritrae la coppia Barbie-Ken serena ed innamorata.