Genova – “Giuseppe Buttaro è mio papà e stava venendo da me, quando un essere, pensandosi Dio, lo ha strappato a tutti noi…”: comincia così lo sfogo social di Sara, la figlia 33enne di Giuseppe Buttaro, il finanziere 59enne in pensione travolto ed ucciso nella giornata di ieri da un pirata della strada in evidente stato di alterazione mentre aspettava il bus per andare a trovare proprio l’adorata figlia, a Genova.
Il killer di Buttaro ha un nome e un cognome: si tratta del cittadino, originario dell’Ecuador, Jorge Wilson Cevallos Valverde, 35 anni. L’uomo, immediatamente posto sotto arresto, non solo è risultato positivo all’alcoltest, ma pare stesse guidando anche sotto l’effetto della cocaina.
PAROLE DI GHIACCIO. Il 35enne sudamericano, immediatamente posto in stato di fermo dalle forze dell’ordine di Genova, è oggetto delle dure, ma comprensibili parole della figlia di Buttaro. Scrive Sara su Facebook: “Lo giuro, finchè avrò forza e fiato in gola mi batterò per far sì che quell’assassino non esca più di galera – promette la povera ragazza, che aggiunge anche – Se dovesse capitare, come spesso purtroppo accade, e quell’uomo dovesse uscire, lo uccido“. Una dura minaccia, seguita da parole di amore per il proprio genitore, travolto senza pietà alla fermata del bus a Genova. “Chiedo sempre a papà di darci la forza per sopportare tutto questo. Non si può morire così. Ti amo papà, tantissimo“.
TOTI: “VOGLIAMO L’ESERCITO”. In merito alla drammatica vicenda di Genova costata la vita al 59enne Buttaro, anche il Governatore della Liguria Giovanni Toti usa parole dure, chiedendo l’intervento dell’Esercito per prevenire tali disgrazie. “Occorrono più legalità e controlli – tuona Toti, che sottolinea – I poteri della Regione in questo campo sono pari a zero, possiamo chiedere maggiore tutela della legalità per tutto il Paese, più controlli, maggiore presidio del territorio, l’impiego di militari per avere maggiore disponibilità di forze dell’ordine. Non esiste la ricetta che impedisca a un pazzo ubriaco di uccidere, ma tutte queste misure, insieme alla certezza che la pena venga applicata, producono più sicurezza”, precisa Toti.
La nazionalità del pirata della strada è irrilevante, per il Presidente della Regione Liguria. “Non faccio differenza tra immigrati e italiani, non c’è collegamento tra il mercatino abusivo o cose del genere e questo episodio. Ma una maggiore cultura della legalità vuol dire anche meno tolleranza verso la clandestinità, meno tolleranza verso ogni genere di reato, che sia commesso da italiani o da stranieri”, conclude Toti. La città di Genova, nel frattempo, è tutta schierata dalla parte della famiglia Buttari, che dovrà fare i conti con un incolmabile, pesante dolore.