FRANCIA – Non ce l’ha fatta Antoine Demoitié, il venticinquenne belga, dopo il ricovero all’ospedale di Lilla. Era caduto ieri a Sainte-Marie-Cappel dopo 150 km dal via della Grand Wevelgem con altri quattro compagni, ma subito dopo la caduta una moto a seguito della gara lo ha investito. Ricoverato a Ypres d’urgenza e poi trasferito a Lilla per le gravi condizioni poco dopo la mezzanotte è deceduto.
Demoitié, nato a Liegi il 16 Ottobre 1990, aveva iniziato la sua carriera come professionista nel 2013 correndo con il team Wallonie-Bruxelles e da quest’anno gareggiava con la maglia del team Wanty Groupe Goubert. La sua vittoria più importante in carriera era stata al Tour du Finistère 2014. Aveva iniziato il 2016 con un terzo posto all’Etoile des Bessèges e un secondo alla Dorpenomloop Rucphen appena due settimane fa.
Il ciclista, donatore di organi, viene ricordato così da un compagno di squadra su Twitter: “Dopo aver donato gli organi, Antoine Demoitié ha salvato altre tre vite. Eroe fino alla fine! RIPAntoin”. Al dolore per la sua morte da parte della famiglia e degli amici si uniscono lo sgomento e la rabbia per la modalità dell’incidente.
Ormai le moto e le macchine al seguito delle corse sono troppe e i ciclisti da anni si lamentano per la loro presenza che comporta un pericolo costante per i concorrenti. Purtroppo questo è uno dei tanti casi in cui l’incidente poteva essere evitato e per questo è stata aperta un’inchiesta dalla polizia della regione francese di Nord Pas de Calais. La Federazione Ciclistica Internazionale, invece, dovrà prendere provvedimenti drastici e dovrà farlo rapidamente per la salvaguardia dei corridori. Resta l’amarezza per la morte di un atleta così giovane, che ha perso la vita per lo sport che amava.