PARIGI – Dal 17 Aprile Air France ricomincerà a volare dall’aeroporto di Parigi all’aeroporto di Teheran-Imam Khomeini, grazie all’accordo con l’Iran sul nucleare e sulla fine delle sanzioni contro in Paese. Saranno tre i voli a settimana, andata e ritorno, che collegheranno direttamente le due città.
La compagnia aerea, una volta riconquistata la rotta, non pensava di certo di avere problemi con una rivolta da parte delle assistenti di volo. Le hostess solitamente libere di scegliere tra due uniformi, una con gonna e l’altra con pantaloni, avevano ricevuto indicazioni differenti per i voli tra Parigi e Teheran. Una comunicazione le aveva avvisate che la divisa utilizzabile durante questa tratta era solo quella a pantalone, la giacca sarebbe stata più lunga e, in fase di atterraggio, erano obbligate ad indossare un velo come impone la legge iraniana.
In tante avevano protestato per l’imposizione da parte della compagnia francese ma all’inizio i dirigenti dell’azienda avevano negato un cambiamento. L’obbligo era tale e ci sarebbero state delle sanzioni se non fosse stato rispettato. Alla fine le hostess di Air France hanno vinto. “C’è voluto il putiferio venuto fuori sui media, perché cambiassero idea”, così ha commentato Flore Arrighi, presidente della sezione dell’Unione del personale navigante dell’aviazione civile (Unac) presso Air France.
“La compagnia ricorrerà a un dispositivo di emergenza per sostituire le assistenti di volo che rifiuteranno di indossare il velo e non potranno così esercitare sulle nuove tratte a destinazione di Teheran. Daremo la possibilità a tutte le hostess che saranno destinate al volo Parigi-Teheran e che non vorranno indossare il velo, di poter essere spostate su un’altra tratta, senza alcuna conseguenza per loro.” ha dichiarato Gilles Gateau, direttore delle risorse umane di Air France.