E’ ormai da tempo che siamo a conoscenza della pericolosità dell’olio di palma e della sua presenza in moltissimi alimenti confezionati sulle nostre tavole. Le ricerche sono state tenute dall’Efsa, agenzia europea per la sicurezza alimentare, che ha dimostrato i processi di raffinazione degli oli vegetali che generano sostanze tossiche cancerogene per l’organismo umano. In seguito alla rivelazione, sono state moltissime le aziende alimentari che hanno deciso di cambiare i propri ingredienti per evitare sia di nuocere la salute dei propri clienti, sia, ovviamente, salvaguardarsi da un punto di vista economico. A questo proposito, tra le industrie che hanno aperto il paracadute, il grande colosso italiano in campo alimentare, Coop, ha annunciato la decisione di sostituire l’olio di palma con un diverso olio vegetale.
Purtroppo, però, la problematica è più grave: secondo un’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero del mensile dei consumatori “Il Test-Salvagente”, l’olio di palma è enormemente utilizzato anche nei prodotti per la prima infanzia. Tra questi, troviamo al primo posto gli alimenti Mellin, Humana e Plasmon seguiti da altri marchi. Il vero problema, però, non sarebbe l’olio di palma preso singolarmente (che resta comunque nocivo se assunto scorrettamente), bensì i trattamenti chimici adoperati di cui l’industria era consapevole prima ancora che scoppiasse lo scandalo. Tramite il processo chimico, quindi, aumenterebbe la concentrazione di sostanze tossiche come il monocloropropandiolo, dannoso per i reni.
A questo punto quale sarebbe la soluzione sostitutiva, che non includa il sanissimo, ma anche carissimo, olio d’oliva? Non è stata ancora fornita una risposta esaustiva alla questione, ma la soluzione possibile sarebbe non tanto l’eliminazione totale dell’olio di palma, quanto il suo cambiamento in ambito di raffinazione. Tuttavia, sono stati indicati oli con concentrazioni più basse di monocloropropandiolo quali olio di semi misti o di girasole. Intanto in Parlamento Francesco Campanella, ex Movimento 5 Stelle e attuale Sinistra italiana, ha presentato un disegno di legge proponendo l’aumento dell’iva sull’olio di palma.
