Negli anni Novanta era sorta il terribile dubbio che il caffè fosse una bevanda cancerogena. Le motivazioni di tali affermazioni poggiavano le proprie radici nei metodi di ricerca scientifica propri di quegli anni. Ora, dopo ben 500 studi la risposta è definitiva: il caffè non ha alcuna valenza a livello tumorale. La comunicazione è avvenuta con la presentazione del volume dedicato proprio alla bevanda in questione. Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche al Mario Negri, conferma la questione. “Nell’ultimo decennio del secolo scorso – ha aggiunto – si sospettava un legame tra caffeina e cancro poiché si puntava il dito sull’effetto sulla vescica.” A breve, la ricerca verrà pubblicata sulla rivista Lacet Oncology.
Ad ottobre 2015, come tutti ricordiamo, si era aperto un dibattito riguardante la pericolosità o meno delle carni rosse. Confermata dall’IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione, che fa parte dell’Organizzione Mondiale della Sanità, la componente cancerogena presente in salsicce, bistecche e tutti i derivati delle cosiddette carni rosse era effettivamente reale. A seguito di questa indagine, l’agenzia aveva poi annunciato come prossima ricerca approfondita quella sulla possibilità tumorale gravata dalla bevanda calda amata dagli italiani.
Oltre alla conferma da parte dell’OMS, gli esperti aggiungono che il caffè è un buon alleato per la salute, naturalmente sempre in persone sane e in quantità non eccessive. All’interno della bevanda, infatti, sarebbero presenti molti antiossidanti e composti chimici che preverrebbero proprio i tumori. Inoltre, la caffeina diminuirebbe il senso di stanchezza e aumenterebbe la motilità intestinale, per non parlare degli effetti a livello cardiovascolare. Insomma, il caffè non è cancerogeno, ma ha effetti benevoli sull’organismo umano. Una conclusione che contrasta con quanto affermato fin’ora che ha visto il caffè passare da bevanda cancerogena ad aiuto nella prevenzione dei tumori.