ROMA – Sara Bosco è stata ritrovata senza vita l’8 giugno scorso presso l’ ospedale Forlanini di Roma. La ragazza, ancora minorenne, è stata rinvenuta su un materasso in un padiglione abbandonato: Sara era scappata da poco tempo da una comunità di recupero per tossicodipendenti.
E’ stata proprio la madre a ritrovare il corpo della giovane; la donna ha raccontato: “Sara era seminuda su un materasso. Abbiamo chiesto aiuto ad un’ambulanza, ci hanno detto di chiamare il 118. Sara era diventata viola. Dalla bocca le usciva del muco che io toglievo con le mani. Ma Sara ormai non c’era più. Ero rimasta sola. Credetemi, è la cosa più brutta del mondo cercare di rianimare tua figlia e poi vedere che se la portano via dentro un sacco nero.” La madre ha poi smentito alcune voci che dichiaravano che anche lei fosse una tossicodipendente.
Non era la prima volta che Sara Bosco scappava da un centro di recupero; la madre, infatti, era andata in televisione due volte lanciando diversi appelli alla figlia che era sempre tornata a casa poco tempo dopo. Stavolta, purtroppo, non è andata così.
Il pm Antonino Di Maio sta indagando sul caso e ha già un sospettato: il pusher che ha venduto la droga a Sara Bosco. Attraverso gli esami tossicologici si sta cercando di capire quale tipo di sostanza stupefacente abbia causato la morte della giovane. Dai primi risultati dell’autopsia è emerso che Sara stava davvero cercando di disintossicarsi.
Per quanto riguarda il luogo in cui è stata ritrovata la ragazza, l’ospedale Forlanini, è stato già in parte sgomberato. Nei padiglioni abbandonati, infatti, pare che molti giovani siano soliti nascondersi per consumare droghe di vario tipo; qualche giorno fa era stato rinvenuto il corpo senza vita di un’altra giovane di appena 16 anni, probabilmente morta a causa di un’overdose da eroina.